Il mercato estivo, si sa, da sempre indirizza gli umori di un’intera tifoseria sotto gli ombrelloni, condiziona i giudizi dell’opinione pubblica pronta a sentenziare eventuali griglie di partenza ai blocchi del campionato e tasta i polsi di ambizioni e prospettive di ogni club. Il calciomercato negli ultimi anni è cambiato radicalmente rispetto a quindici o venti anni fa, ma ha mantenuto la sua funzione: far sognare e discutere i tifosi e dare una prospettiva alla stagione calcistica tanto attesa che verrà. I tifosi del Milan, da questo punto di vista, purtroppo, stanno vivendo una stagione estiva, appena cominciata, un po’ sottotono, quasi triste e di rassegnazione, rispetto alle storiche rivali nazionali, ma anche rispetto alle ultime due stagioni. Gli arrivi di Theo Hernandez, Rade Krunic e Ismail Bennacer, di certo non scaldano gli animi dei milanisti, anzi. Intorno alla società di Via Aldo Rossi c’è un’aria di perplessità, scetticismo, derisione, cinismo ed in alcuni casi addirittura freddezza ed indifferenza. La recente esclusione dall’Europa League, le troppe stagioni deludenti e umilianti, l’assenza cronica dalla Champions, ma anche le prospettive di un mercato senza particolari squilli di tromba, fatto di acquisti mirati e giovani con ingaggi contenuti ed eventualmente dolorose cessioni, di certo non aiutano a far accrescere la fiducia tra i tifosi rossoneri.
Tutto comprensibile, tutto anche abbastanza normale. Il tifoso milanista è stanco, ha dato tanta fiducia e passione alla squadra negli ultimi tempi. Ha mandato giù bocconi amari e ha sopportato la partenza di giocatori fondamentali e amati, è stato preso in giro negli ultimi anni di presidenza Berlusconi da menzogne e progetti inesistenti, ha sognato e popolato San Siro durante un preliminare di Europa League ad inizio agosto durante l’interregno cinese, è accorso numerosissimo allo stadio nell’ultimo Milan-Bologna di inizio maggio nonostante sconfitte e gioco inguardabile. Tutto vero, tutto giusto, ma consentitemi un però, anzi un paio. Prima di tutto c’è da ricordare che alla fine del calciomercato estivo mancano poco meno di due mesi e c’è ancora tutto il tempo utile per rinforzare la squadra e dare al nuovo Mister Giampaolo una rosa funzionale e all’altezza, magari non composta da grandi campioni, ma da calciatori giovani e funzionali che campioni potranno diventarlo. Proprio Mister Giampaolo è sinonimo di una precisa idea di calcio, gioco propositivo ed esteticamente godibile e mentalità offensiva. Tutti elementi che a San Siro mancano da un po’ di tempo e che il tifoso rossonero era abituato a vedere nei tempi in cui si dominava l’Italia, l’Europa ed il Mondo. Ora, è vero che per fare ciò un tempo c’erano i campioni, ma alla fine sarà sempre il campo che parlerà e chi tifa il Milan ha il dovere di aver fiducia a prescindere.
In secondo luogo, inoltre, c’è da fare una considerazione fondamentale e imprescindibile. Dopo più di un decennio si è tornati finalmente ad avere un progetto che parta da un’idea di gioco, una precisa linea anagrafica e un perimetro finanziario. Il Milan non è più quello degli anni ’90 e ’00, ma sta ponendo le basi per ritornare ad esserlo con un progetto serio e virtuoso che parte da un risanamento dei conti. Tutto questo imposto dal fair play finanziario che lega le mani ai dirigenti rossoneri sul mercato e li costringe, dopo anni di scellerate gestioni di cui ora e soltanto ora si pagano le vere conseguenze, a fare di necessità, virtù. Forse bisognerebbe avere la pazienza di aspettare, fare i conti alla fine e lasciare la parola al campo, fidarsi di uno dei più noti fondi di investimento mondiale (che tutto quello che tocca ha l’obiettivo di farlo diventare oro per poi rivenderlo a cifre molto più alte) e di Zvone Boban e Paolo Maldini, due grandi ex campioni rossoneri, ma soprattutto due uomini con una spiccata intelligenza e una serietà che non si può mettere in discussione. D’altronde, due estati fa, ogni acquisto del duo Fassone-Mirabelli veniva accolto con rullo di tamburi, fiducia incondizionata e aspettative altissime e poi sappiamo come è andata a finire. Chissà se dall’estate più triste e dal mercato meno osannato possa davvero uscire un Milan bello, convincente che raggiunga finalmente l’obiettivo Champions e che soprattutto ponga le basi per tornare grande.
This post was last modified on 7 Luglio 2019 - 15:45