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Editoriale

Gridare allo scandalo a corrente alternata: il curioso caso degli stipendi di Donnarumma e De Ligt

Partiamo subito con una premessa: non si tratta di un editoriale da “rosicone”. Chi scrive è ben consapevole che la Juventus ha portato a termine un grande colpo, strappando alle altre big d’Europa – Barcellona e Paris Saint-Germain su tutte – un vero e proprio top player, di quelli di cui a giusta ragione si dice “ti sistema la difesa per dieci anni“. Ancora una volta, tuttavia, ci troviamo a fare i conti con una certa disparità di vedute e di trattamento quando ci si trova a parlare dei giocatori del Milan, magari paragonandoli con i nuovi acquisti di un’altra squadra, che in questo caso è la compagine campione d’Italia.

Questa sera, Matthijs De Ligt sbarcherà a Torino, in modo da sostenere nella giornata di domani le visite mediche per poi firmare il contratto ed unirsi alla truppa di Maurizio Sarri. Operazione lunga e complicata, che alla fine si concluderà sulla base di 75 milioni di euro all’Ajax ed un contratto quinquennale al giocatore, che guadagnerà 7,5 milioni all’anno più bonus fino alla bellezza di 12 milioni totali. Ecco, è proprio su quest’ultimo aspetto, quello dell’ingaggio, che vorremmo fare una considerazione. Esattamente due anni fa, sul sito di Repubblica si leggevano testuali parole: “Sei milioni netti all’anno a lui per 5 anni. Diciamoci la verità: le cifre del nuovo contratto di Donnarumma sono sfacciatamente assurde e anche scandalose“, facendo veicolare il messaggio che fosse immorale che un ragazzo di 18 anni (con all’attivo già oltre 70 presenze da titolare9 guadagnasse quelle cifre.

Ebbene, state certi che le stesse parole non le troverete riferite a De Ligt, che alla stessa età di Gigio rischia seriamente di guadagnare il doppio. Ne siamo consapevoli: buona parte di chi leggerà questo editoriale ribatterà “beh, ma De Ligt ha già disputato da protagonista una finale di Europa League, una finale di Nations League ed una semifinale di Champions (tutte perse tra l’altro, ndr), mentre Donnarumma niente di tutto ciò“.

Tutto giusto, ma non è questo il punto: stiamo parlando di due autentici fenomeni del loro ruolo, il futuro del calcio europeo e non solo. Donnarumma, che spesso viene dipinto quasi come fosse l’ultimo scemo del villaggio, è il portiere titolare della Nazionale Italiana (di cui è il più giovane estremo difensore ad aver esordito e ad aver giocato titolare), nonchè il più giovane calciatore di sempre ad aver raggiunto le 100 partite in Serie A, a soli 19 anni e 49 giorni. Fuori dai confini italici – giusto perchè nello Stivale siamo sempre dell’idea che l’erba del vicino è più verde – è unanimemente considerato uno dei portieri più forti in assoluto, allo stesso modo in cui De Ligt lo è nel suo ruolo. Il valore attuale e le potenzialità future di Gigio e Matthijs sono ciò che li rende fenomeni e (nella conclamata esagerazione delle cifre che oggi girano nel calcio) meritevoli di quelle gratificazioni economiche, non come e quanto hanno giocato in Europa, dove il merito non è solo loro ma anche del club (e del campionato) in cui militano. Pertanto, sarebbe anche ora di smetterla con l’indignazione a corrente (e a strisce) alternate…

Twitter: @Juan__DAv

This post was last modified on 16 Luglio 2019 - 19:03