Hakan Calhanoglu è pronto a nuove sfide: “Sto iniziando una nuova stagione tutta nuova, con un nuovo allenatore e un nuovo sistema di gioco. Quindi c’è anche un nuovo entusiasmo”, spiega in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Parlando anche della propria vita privata il giocatore turco rivela: “Occuparmi di mia figlia è qualcosa che mi viene naturale. Liya ha cambiato la mia vita, adesso se faccio qualcosa lo faccio solo per lei, penso sarò un bravo papà. Ora mi sento più maturo e ancora più motivato”.
E ancora: “A me piace la filosofia del ‘meno proclami, più fatti’. Abbiamo poco meno di un mese per lavorare al meglio delle nostre possibilità e non so cosa succederà in futuro. Però una cosa la so bene: questo è un gruppo composto bene, è forte e c’è tanta qualità”.
Sull’apporto alla squadra: “Voglio fare di più, però vorrei spiegare anche un paio di cose. Venendo in Italia il mio calcio è cambiato completamente. Ha dovuto cambiare per forza di cose. Rispetto alla Germania qui si corre di più e c’è molta più attenzione alla fase difensiva, anche per i giocatori offensivi come me. Non è semplice rimodularsi, ma mi sto abituando, anzi è diventato un piacere dare una mano anche in copertura. La realtà è che non ho mai mollato, per carattere sono uno che gioca per il gruppo e per la maglia. E so bene di avere ancora margini di miglioramento. Questo può essere il mio anno”.
Sul mercato: “Sono felice qui, non ho mai avuto dubbi di restare, l’ho detto espressamente al mio procuratore”.
Infine sul ruolo in campo: “Tatticamente la situazione è diversa rispetto a prima. Giampaolo porta avanti dei bei concetti, ha un gioco aggressivo, quando si perde palla va riconquistata subito. Col 4-3-1-2 ci sono più modi di arrivare al gol, io mi sento trequartista e abbiamo già parlato con l’allenatore. Può essere interessante anche la soluzione di giocare in regia, davanti alla difesa”.