L’ex attaccante rossonero Oliver Bierhoff è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport in occasione della finale dell’Europeo U21 tra Spagna e Germania. Interrogato anche sul futuro del Milan in mano ai suoi ex compagni Maldini e Boban ha risposto così:
“Sono una bella coppia perché sono diversi. Anche quando eravamo calciatori, Zvone era sempre deciso, quasi aggressivo nelle sue opinioni, aveva un forte coraggio nell’esprimere le sue idee. Paolo invece usava la maturità come qualità principale, meno parole però mostrava i fatti, era un faro per tutti, come esempio“.
Su come possono aiutare il Milan – “In qualsiasi club servono persone che capiscano di calcio, come loro. Che mettano la faccia e rappresentino l’identità della squadra. Inoltre sono abituati a convivere con le pressioni, come hanno sempre dovuto fare in carriera, anche nel saper prendere delle decisioni importanti. Paolo e Zvone sono diversi ma insieme hanno una grande forza. Anche per quanto riguarda l’aspetto sportivo: se sei un giocatore e ti chiamano due tipi così, li ascolti per forza“.
Sull’esclusione dall’Europa – “L’Europa League costa energie, se non arrivi fino alla finale non c’è un ritorno economico consistente. Si può ricostruire in pace, senza affaticamenti, e si può puntare alla qualificazione in Champions con più forze. Quindi da questo punto di vista può trasformarsi in un vantaggio. Anche Klopp è dell’idea o la Champions o niente. Per il Milan, con tutta la sua storia, conta soltanto la Champions“.
Sulle difficoltà del Milan – “Capitano degli anni in cui anche i grandi club vanno in difficoltà, se diventa un periodo lungo è perchè non si è vista una strada chiara. Adesso ci vogliono tempo e continuità“.
Sulla demolizione di San Siro – “E’ una decisione difficile, anche a Berlino abbiamo un problema analogo. Per quello che rappresenta nel calcio non sarebbe giusto, però il mondo cambia e ci sono nuove tecnologie che vanno valutate. Magari una ristrutturazione, ma dopo questa crisi bisogna guardare avanti. Negli Usa rifanno gli impianti del football americano, la gente in tribuna vuole Internet, i servizi moderni, e lo dico io che ho sempre considerato l’entrata a San Siro come una grande emozione” ha poi concluso Bierhoff.