Il Tribunale arbitrale per lo sport, seppur con ritardo rispetto alla tabella di marcia, si è pronunciato questa mattina, decretando l’esclusione del Milan dall’Europa League 2019/2020 conquistata sul campo e ripescando, di conseguenza, il Torino, che prenderà il posto del Milan escluso. Ma su cosa si è pronunciato il Tas di Losanna? In sostanza, il Tribunale arbitrale dello sport ha pubblicato un accordo (Consent Award) tra il club di Via Aldo Rossi e la UEFA. In tal modo, le due precedenti decisioni, tra cui quella che sanciva l’esclusione dalle coppe europee per una stagione fra quella 2022/23 e quella 2023/24 in caso di mancato raggiungimento del break even al 30 giugno 2021, emesse dalla Camera Giudicante della UEFA riguardanti i due trienni sotto monitoraggio (2014-2017 e 2015-2018) sono state annullate, “pagando” con l’esclusione dalla coppa per la prossima stagione.
E ora? Si attenderà una nuova sentenza della Camera Giudicante della UEFA, che presumibilmente aprirà le porte ad un settlement agreement come accaduto per Inter e Roma, ma verrà concesso – secondo i rumors – almeno un anno in più per raggiungere il break even. Dunque, nelle prossime ore, la UEFA fisserà un nuovo piano con obbligo di rientro, con ogni probabilità al 2022.
Con questa decisione viene concesso al Milan – di fatto – di ripartire da zero, lasciandosi alle spalle i bilanci della (scellerata) gestione cinese sotto osservazione. Alla luce del “baratto” concesso, è facile intendere che la UEFA sarà meno indulgente in futuro e non permetterà altri sconti al Diavolo. Ecco, che assumono fondamentale rilevanza i prossimi bilanci, quelli esclusi dall’accordo, in casa Milan. Il primo vede la scadenza a brevissimo, al 30 giugno per l’esercizio 2018/2019, le cui stime ipotizzano un consuntivo tra una forbice di 70 e i 100 milioni di “profondo” rosso. Ergo, queste sono ore caldissime tra le mura rossonere, ore necessarie per trovare quelle plusvalenze che permetterebbero di rendere il passivo meno pesante, ma la missione è ai limiti dell’impossibile.
Sul mercato non cambia pressoché nulla: l’imperativo resta quello di vendere prima di comprare. L’eventuale allungamento temporale per raggiungere il pareggio di bilancio non concederà maggiori margini di spesa e di investimenti nel breve periodo. La trattativa che conduce Donnarumma al Psg è appena partita, ma ben lungi dall’essere definita. Il Psg di Leonardo è conscio dell’aria pesante che si respira a Milano e spingerà al ribasso il prezzo: cosa che Maldini&C. non possono permettersi, considerando che Gigio è il più grande tesoro che possiedono in casa.
Non poteva esserci patata più bollente per Paolo Maldini, al debutto da d.t., che dovrà gestire con grande sapienza e diligenza una situazione delicatissima, seppur appoggiato da profili di estrema fiducia ed esperienza come Gazidis e Boban. Ma le doti del fuoriclasse, come lo ha dimostrato in campo, si vedono soprattutto nei momenti difficili. Il messaggio è chiaro: sarà un mercato autofinanziato. Piazzare le plusvalenze permetterà poi di pianificare gli acquisti della finestra estiva.
Dal punto di vista sportivo, la mancata partecipazione all’Europa League non farà strappare i capelli ai tifosi del Milan. La coppa, spesso snobbata, dai rossoneri negli ultimi anni ha condizionato negativamente il cammino del Diavolo in campionato. Gli uomini di Giampaolo avranno così l’obbligo di concentrarsi solo sul campionato, essendo esonerati dalle calde e dispendiose trasferte in giro per l’Europa…ma sognando l’Europa che conta. Non può che risultare evidente come questa pagina rappresenti una macchia nel percorso del Milan, “ma la storia del club è fatta di alti e bassi”, come ripetuto dal d.t. Maldini recentemente in un’intervista, e dopo aver toccato il fondo c’è sempre la risalita.
This post was last modified on 28 Giugno 2019 - 17:30