Perché Marco Giampaolo è l’allenatore giusto per il Milan

Non è ancora ufficiale, ma nello shangai degli allenatori alla fine è rimasto solo lui. Il prossimo allenatore del Milan sarà Marco Giampaolo. Gazidis e Maldini hanno scelto lui. Un pò per carenza di alternative. Un pò perché, nella carenza di alternative, lui è sembrato il più adatto a sedere sulla panchina del Diavolo 2020. 

Scegliere Giampaolo significa voler proporre, innovare, rischiare. A livello di ambizioni il punto di partenza non può che essere lo stesso dell’anno scorso. Con due differenze. Il progetto tecnico di Gattuso non cominciava da zero, visti i 6 mesi dell’anno prima. Il progetto tecnico di Giampaolo, che pur dovrà ricostruire quasi ex novo, parte dalle consapevolezze di una squadra che ha saputo sfiorare la Champions League. 

Giampaolo non piace a tutti, questo è chiaro. Come non piaceva Gattuso e come non sarebbe piaciuto Inzaghi, o chiunque altro per lui (visto quello che offre il mercato). Ma Gazidis e Maldini evidentemente hanno avuto delle buone ragioni per sceglierlo. Eccone genericamente tre.

BEL GIOCO 

A differenza degli alti pretendenti alla panchina rossonera, Giampaolo ha un grosso pregio: un gioco bello. Sia chiaro: nelle squadre in cui ha allenato è stato un fattore quasi puramente estetico, ma forse c’entra la caratura di quelle squadre. In una squadra di livello qualitativamente più alto, quale è il Milan, è possibile che il bel gioco si tramuti in risultati. Il bel gioco è un fattore tattico, ma anche psicologico: ti porta a gestire i ritmi, infonde sicurezza nei giocatori e crea entusiasmo in chi ti guarda. Ottimismo. 

PASSATO

Marco Giampaolo fa l’allenatore da più di un decennio. E non è un particolare. Nel post Allegri è quello con un pregresso più profondo. Avere esperienza significa saper gestire le situazioni di campo, i momenti del campionato, gli screzi dello spogliatoio. Evidentemente cambierà il contesto, l’asticella si alzerà notevolmente: la sua bravura starà nel applicare quanto ha imparato e vissuto in realtà minori anche nel mondo Milan. 

ENTUSIASMO 

A proposito di realtà minori. Proprio dallo scarto fra le dimensioni degli ex club di Giampaolo e il Milan, deriva un inevitabile entusiasmo. Che già coglie chiunque arrivi al Milan, figurarsi uno che nemmeno 5 anni fa allenava in Serie C. Per Giampaolo il Milan è l’opportunità della vita. Cosa che non era per i suoi predecessori. Seedorf, Mihajlovic, Brocchi, Montella, Gattuso: tutta gente che i propri sogni li aveva visti avverarsi da calciatore. Giampaolo ha giocato una carriera tra C1 e C2 e il massimo da allenatore lo ha raggiunto alla Sampdoria. Insomma il Milan è un sogno che diventa realtà. Ma adesso tocca a lui fare realtà dei sogni del Milan.

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