Dura ma inevitabile. Sostanzialmente questo potrebbe essere il concetto alla base della possibile partenza di Donnarumma. Sì perché, come insegna la storia, nei momenti di carestia non c’è spazio per i sentimenti. E’ vero, il discorso per Gigio va al di là di un affetto di base della tifoseria perché rappresenta sopratutto un profilo tecnicamente indiscutibile. Tuttavia nell’ottica di una famelica necessità di plusvalenze da donare alla giustamente vorace Uefa, la cessione di Gigio è il piatto che sicuramente sazierebbe, in termini di ricavi, la commissione del FairPlay.
Chiaramente il Milan sa che rinunciare a Donnarumma comporta degli inevitabili ed ingenti perdite a livello sportivo. Per questa ragione, quindi, seguendo i comandamenti di “squadra giovane e forte” e “riduzione degli ingaggi alti”, le possibili cessioni da quattro profili, sono improvvisamente aumentate a 11. Una sorta di squadra in uscita che vede profili come Biglia, Castillejo, Borini, Strinic, Rodriguez e Laxalt. Giocatori interessanti o fuori dal progetto che, in un rapporto età e ingaggio, non fanno più parte dei piani rossoneri. Bisogna sempre crearsi sentieri alternativi ma a volte è necessario seguire la strada più facile. Il Milan proverà a non cedere Donnarumma ma la consapevolezza generale è che il portierone, senza ombra di dubbio, è l’ingrediente adatto per la plusvalenza perfetta.
This post was last modified on 30 Giugno 2019 - 10:06