La cosa certa è che Gattuso non sarà l’allenatore del Milan nella prossima stagione. Quella ad oggi impronosticabile è il nome del prossimo tecnico. Il toto-allenatore è scattato: ogni tifoso ha la sua preferenza. Ma l’oggetto dei desideri ha un nome e cognome: Antonio Conte. Nei giorni scorsi sono emerse in rialzo le quotazioni di Eusebio Di Francesco sulla panchina del Milan. Sui social si sono scatenati i tifosi che, compatti, hanno votato per un secco “no” alla candidatura dell’ex Roma al posto di Gattuso. Una presa di posizione abbastanza curiosa, leggendo il curriculum dell’abruzzese, che esattamente un anno fa si stava giocando niente di meno che l’accesso alla finale di Champions League con una squadra buona ma non eccelsa.
DI FRA VECCHIO AMORE- Nel 2016 si era vociferato di un interessamento di Berlusconi al tecnico ma lui declinò, rifiutando di andare in ambienti dove regna la confusione. Le cose non sono cambiate al Milan, ma per Di Fra si, che forse accetterebbe di corsa una panchina rossonera oggi. Non è un segreto che le caratteristiche di Di Fra si sposino con quelle del progetto Elliott: allenatore emergente, valorizzatore di giovani (ricordate l’esordio di Zaniolo al Bernabeu?), gioco propositivo e soprattutto un ingaggio molto più contenuto rispetto ai colleghi, richiesti a gran voce dal popolo rossonero, come Conte e Sarri. L’ex Roma sarebbe il giusto compromesso tra esperienza e competenza. Esperienza perché ha fatto la gavetta. A Sassuolo si è messo in mostra e dopo un esonero ha portato i neroverdi dove non erano mai stati (in Europa). A Roma alla prima stagione ha superato ogni aspettativa, salvo poi fallire dopo aver subito lo smantellamento della squadre. Pagando per colpe non sue. Conoscenza e competenza perché la sua filosofia di gioco è apprezzata dagli addetti ai lavori e chi lo ha visto da vicino lo ha descritto come un personaggio meticoloso, attento ai minimi dettagli.
E un dettaglio non indifferente per un papabile allenatore del Milan: Eusebio ha mostrato un feeling con le Coppe, che nemmeno il preferito Conte può vantare ad oggi.
CHE SIA SOLO SVALUTATO?- Ma si sa, il calcio vive di momenti e il nome di Di Francesco ha perso appeal. Nella scorsa estate forse gli stessi tifosi lo avrebbero accolto a braccia aperte, ma la brutta stagione e il successivo esonero hanno “svalutato” il tecnico agli occhi dell’opinione pubblica. Quello che la piazza rossonera cerca è un profilo top (come dargli torto?) che manca da tanto tempo, che riporti ordine e disciplina (come dargli torto viste le cronache recenti) e Conte è uno dei pochi ad avere il polso e l’esperienza per restituire serenità e stabilità ad un ambiente caotico e surriscaldato com’è oggi Milanello. Però, da qui a “schifare” un allenatore come Di Francesco che ha portato il Sassuolo (si, il Sassuolo) in Europa e la Roma in semifinale di Champions dopo 36 anni ce ne passa.
This post was last modified on 1 Maggio 2019 - 22:38