Daniele De Rossi lascia la Roma, ma non il calcio. E apre inevitabilmente la caccia ad un grande centrocampista che, seppur 36enne il prossimo luglio, ha ancora qualcosa da dire in termini di tecnica, stimoli ed esperienza. “Vedrò se c’è qualche offerta, ma al momento non ho direzioni particolari – ha spiegato l’ormai ex giallorosso -. Io mi sento un calciatore e mi ci sono sentito quest’anno. Ho ancora voglia di giocare a pallone, mi farei un torto a smettere adesso”.
La suggestione di vederlo con la maglia rossonera, accarezzata già sette anni fa (Adriano Galliani stravedeva per il romanista), è campata per aria? Non proprio. Ci sono, infatti, buoni motivi perché tra De Rossi e il Milan possa sugellarsi un matrimonio, anche breve. Il primo riguarda l’attuale rosa a disposizione di Rino Gattuso: giovane (punto di forza e di orgoglio), ma forse anche troppo giovane. Cosa sarebbe successo in alcuni frangenti di questa stagione con un De Rossi in spogliatoio e in campo? Chiedetelo a Ringhio, ma la risposta è scontata…
Il secondo buon motivo riguarda le strategie di mercato: il Milan non potrà spendere granché (soprattutto se non centrasse il quarto posto) e molto probabilmente non riuscirà a garantire al Chelsea i 35 milioni di euro necessari per riscattare il cartellino di Bakayoko. Ergo: in mediana serviranno piedi buoni e testa. In questo senso De Rossi risponderebbe, anche solo per una stagione, ad ogni requisito necessario, con pretese di contratto che non saranno certamente alte.
Il terzo buon motivo è legato al giocatore: non si lascerà bene con la Roma, non ha intenzione di lasciare il calcio e potrebbe vedere di buon occhio un’esperienza in Italia, magari proprio in una squadra che oggi gravita nelle stesse posizioni di classifica e che lo eleggerebbe da subito leader.
C’è da scommettere che le pretendenti non mancheranno. Al Milan sicuramente c’è già lo sponsor: Paolo Maldini che proprio oggi è stato tra i primi a commentare (con parole al miele) l’annuncio di De Rossi: “Non me l’aspettavo, ma lui è sempre stato un’anima molto indipendente. Saprà bene quel che fa e quello che vuole, anche se di sicuro è una scelta dolorosa ma il suo amore per la Roma non è certo in discussione”. E ancora: “Come giocatore è sempre stato un capitano di fatto in campo, di grande personalità e grande tecnica, uno dei calciatore che ho più ammirato”.