Il campionato non è finito, ma in casa Milan le manovre d’estate sono già iniziate. Leonardo va o resta? Se ne sta parlando tantissimo in questi giorni. Secondo la Gazzetta, il ds brasiliano starebbe meditando l’addio perché non ritiene sufficienti gli spazi di manovra e decisionali all’interno del management rossonero. Un fulmine a ciel sereno, insomma, anche perché i rapporti con l’ad Ivan Gazidis sarebbero ottimi, così come quelli con Maldini. E sempre secondo la ‘Gazza’, l’ex Arsenal avrebbe trovato un accordo con Luis Campos, attuale direttore sportivo del Lille che ha scovato talenti come Mbappé. L’eventuale addio di Leonardo non porterebbe serenità a un già agitato ambiente rossonero. Specie con tutti i problemi societari arrivati da Uefa e Fair Play finanziario o quelli dal campo che ci sono stati in questa stagione. E c’è ancora una squadra da progettare – l’ingresso in Champions o no vorrà dire fare un mercato di un tipo o di un altro – e un allenatore da scegliere: da decidere sulla permanenza o no di Gattuso.
C’è anche chi però non è contento finora dell’operato di Leonardo. I motivi sono vari. Tre in particolare. Gli acquisti di Caldara, Castillejo e Laxalt ad esempio. Una cifra spesa di 65 milioni, non proprio quattro soldi, per giocatori che non si sono rivelati all’altezza. Si perdoni il povero Mattia che è quasi stato infortunato per tutta la stagione e ne avrà a lungo fino alla prossima. Ma eccetto qualche sprazzo, Castillejo non si è dimostrato continuo nonostante quest’anno i suoi minuti a disposizione li ha avuti. Così come Laxalt, lontano parente di quello ammirato al Mondiale di Russia con l’Uruguay. Tutto ciò, dunque, pesa soprattutto in ottica Fair Play finanziario. E a proposito di FFP: proprio oggi Gazidis è stato a Nyon, accompagnato dai legali che seguono il dossier, dove ha avuto un incontro con la Uefa. Il tema è il mancato rispetto dei parametri nei bilanci del triennio 2014/2017 che potrebbe portare anche all’esclusione dalle coppe europee. La partita è ancora aperta.
Leonardo, poi, non è riuscito a imporsi sugli acquisti di Fabregas e Ibrahimovic. Tanto inseguito per tanti anni, il primo; uomo dello scudetto 2010-11 e giocatore amato dalla tifoseria il secondo, che avrebbe fatto comodissimo per uscire dalla crisi vissuta dal Milan tra marzo e aprile. Hanno vinto Elliott e Gazidis, che puntano su un modello Arsenal: squadra fatta di giovani, possibilmente Under-23.
Ultimo, ma non ultimo per importanza, il fatto che Leonardo è risultato assente nei momenti chiave, mettendoci poco la faccia. Nel pre di Torino-Milan ad esempio: la partita che potrebbe costare il non accesso alla prossima Champions League, dato che con la sconfitta per 2-0 dei rossoneri ha permesso il quarto posto all’Atalanta. Il dg brasiliano non ha poi mai aggiustato il tiro a Gattuso durante determinate conferenze nella quale il tecnico rossonero è sembrato nervoso e a tratti poco elegante con la stampa. Insomma, in fatto di comunicazione si può fare di più: anche perché in tv ultimamente si ricorda solo una presenza nel post di Milan-Bologna, dove il brasiliano ha tentato di giustificare le difficoltà dell’ultimo periodo salvando appieno una stagione che rischia di essere fallimentare senza Champions. Se dovesse andare, di lui però potrebbero mancare le sue intuizioni in fatto di mercato estero, soprattutto brasiliano: Paquetá è una sua scoperta, ma ricordiamo nel passato acquisti come Kakà e Pato. Sarà dunque da capire se le rose in estate fioriranno o appassiranno per sempre.
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