Tutto e il contrario di tutto. Leonardo sì, Leonardo no, Leonardo ni. La stampa è più che mai divisa sul futuro del manager rossonero, un po’ come sta avvenendo nella giostra del toto-allenatori che tanto sta appassionando tifosi e scommettitori. Se prima, però, ad essere messo ogni giorno in discussione era Rino Gattuso, da un po’ di tempo il faro si è acceso sul direttore tecnico brasiliano che dieci mesi fa sembrava essere il perno attorno al quale far girare il Milan di Elliott.
Nonostante ora l’attenzione sia unicamente indirizzata sull’ultima partita contro la Spal, dove i giocatori terranno le antenne ben dritte verso Milano (Inter-Empoli) e Reggio Emilia (Atalanta-Sassuolo), qualcosa in via Aldo Rossi si muoverà. C’è chi parla di clima teso tra Leonardo e l’ad Ivan Gazidis, ma anche chi fa trapelare come ci sia piena comunione d’intenti. La teoria del “Leonardo fuori” racconta di un dirigente che si sentirebbe sempre più limitato nel suo raggio d’azione proprio dall’amministratore delegato che non ha mai fatto mistero di pensare ad un Milan molto orientato ai giovani.
Resta da capire se la messa in discussione di Leonardo sia più frutto di una maggiore presa di potere di Gazidis o se la proprietà imputa al brasiliano una serie di questioni che non avrebbero fatto girare la stagione per il verso desiderato. Tutto ovviamente sarà rimandato a lunedì prossimo, a campionato concluso, con la certezza sul futuro: Champions o Europa League? Tutto potrebbe capovolgersi: siamo sicuri che con il quarto posto acquisito sarà rivoluzione?