Gennaro Gattuso ha parlato a Sky commentando la vittoria contro la Spal che non è bastata per entrare in Champions: “Dobbiamo valutare bene quello che si è fatto – dice –. Faccio i complimenti al mio gruppo. Le ultime quattro partite sono andate bene, ma dopo il derby abbiamo fatto 5 punti in 7 partite. Lì abbiamo perso l’anima. Però questo è un gruppo forte, giovane, che va migliorato, ma ha ampi margini di miglioramento“.
“Come si fa a portare il Milan in Champions? Bisogna vedere come sono strutturate le altre squadre – prosegue –. Juve e Napoli sono avanti, l’Inter ha già fatto qualcosa sul mercato. Bisognerà analizzare bene le cose, capire che giocatori funzionali prendere. Non mi prendo i meriti“.
“Io devo tanto al Milan, mi ha fatto diventare calciatore e uomo – esclama -. Ho dato 1000 volte di più quello che ho dato io. Ho vissuto 18-19 mesi non facili. Bisogna anche analizzare questo. Tante volte in questi mesi ho preso dei ‘bravo’, ma anche responsabilità che forse non dovevo prendermi, che neanche io avevo. Preferisco non lasciarci le penne, difficilmente mi lascio scivolare le cose addosso“.
“Bisogna vedere cosa si è fatto – continua –. I numeri sono fondamentali. Oggi si lavora sui numeri. Sembra che qua non sia stato fatto nulla nell’aria che si respira, non a livello societario. Siamo andati a luglio senza sapere se cambiavano società o no. Abbiamo fatto una buona tournée con tanti giocatori che volevano andarsene. Troppo parole di troppo senza guardare la realtà fanno male. Se mi sento di essere riconfermato? A me la Società non mi ha mai detto nulla, se prenderà un allenatore o no. Io ho una sensazione buona, loro sono persone per bene. Fino a oggi nessuno mi ha detto di trovare una soluzione. Posso assicurare che di tutti i nomi che ho sentito al mio posto non ho sentito nulla, come in tanti hanno scritto in questi mesi qua“.
“Se si vuole giocare un certo tipo di calcio ci vuole gente funzionale, di categoria – conclude –. Non basta solo saper giocare, ma ci vuole che qualcuno si assuma la propria responsabilità. In un gruppo ci vuole anche uno spogliatoio coeso, con 24-25 uomini uniti. Non dico che il mio gruppo non sia coeso, ma un pizzico di esperienza in più ci vorrebbe“.