Non c’è due senza tre: dopo il veto su Ibrahimovic e Fabregas lo scorso inverno, è notizia fresca di oggi che il CEO rossonero Ivan Gazidis abbia “stoppato” la nuova operazione del ds Leonardo sul brasiliano Everton. Stavolta nessun problema legato alla carta d’identità del giocatori, ma i costi – ritenuti eccessivi – del cartellino. Non è quindi la prima volta che i due dirigenti di via Aldo Rossi mostrino divergenze sugli acquisti, paralizzando il mercato rossonero. Dopo la freddezza tra dirigenza e Gattuso, poi mascherata, emerge quindi un nuovo scontro in società. Ma a questo punto è lecito porsi la domanda: uno dei due non sarà di troppo?
PRO LEONARDO
E dire che Leo ha avuto anche troppo da fare nella sua terza vita in rossonero. Appena tornato, dopo aver smentito un mercato da fuochi d’artificio, è riuscito a portare sotto il Duomo Caldara e Higuain, oltre a rincalzi che non si sono dimostrati all’altezza. Ma ciò prima dell’arrivo di Gazidis e scommettiamo che l’a.d. avrebbe stoppato anche il Pipita (e sarebbe stata un’ottima mossa!). A gennaio altri straordinari con l’arrivo di Paquetà, anticipando le big d’Europa e la trattativa per portare in rossonero l’allora bomber del campionato, per mettere la toppa su Higuain. Se aggiungiamo a ciò, l’accordo con Ibra e Fabregas, onestamente poteva fare di peggio. Ma il destino dei dirigenti come degli allenatori sono legati ai risultati e se il Milan non dovesse centrare la Champions anche il profilo di Leonardo sarà messo in discusso e la rivoluzione, che è già partita dal settore femminile e giovanile, investirà anche la prima squadra.
PRO GAZIDIS
Il neo a.d. in questi primi mesi ha parlato poco ma ha agito tanto sotto traccia, bloccando o avvallando le operazioni di mercato. L’obiettivo dell’uomo di fiducia di Elliott è far quadrare i numeri – in rosso – del Milan. La priorità è smorzare il rapporto conflittuale con l’Uefa e chiudere il braccio di ferro con Nyon il prima possibile. E per farlo il Milan dovrà fare sacrifici. Per ridurre la partita (che dovrà essere azzerata entro il 2021) o si aumentano i ricavi (soprattutto se non si entra in Champions) o si tagliano i costi. Più facile la seconda opzione e Gazidis lo sa bene. Se non è ancora chiara a tutti, la linea del Milan sarà verde: la rosa della prossima stagione avrà una delle età medie più basse. Mancherà esperienza e questo può far dubitare. Oltre a Montolivo e Bertolacci, nemmeno Abate e Zapata vedranno il loro contratto allungato, nonostante l’abbiano sul campo meritato: un bel risparmio sul bilancio, ma chi sarà l’uomo spogliatoio?
IL FUTURO
La storia del Milan ci ha insegnato come l’armonia e l’unità di intenti in società abbiano portato benefici alla squadra: a Berlusconi, Galliani e Braida bastava probabilmente uno sguardo per intendersi. Leonardo e Gazidis sembrano avere idee diverse e non sarà un caso se a fine anno la coppia dovrebbe dividersi, con l’ex Arsenal che potrebbe chiedere la sostituzione del ds con un profilo più vicino alla filosofia di Elliott. Divergenze che, alle porte del mercato, potrebbero portare ad uno stallo pericoloso. E allora si, probabilmente ne rimarrà solo uno.