E’ rovente la panchina di Gennaro Gattuso, soprattutto dopo la cocente eliminazione del suo Milan dalla Coppa Italia lo scorso mercoledì. Come se non bastasse, i rossoneri sono ospiti di un Torino in formissima, e che vede un clamoroso quarto posto distanze potenzialmente un solo punto. Come già successo contro la Lazio, anche all’Olimpico il tecnico calabrese stupisce tutti: non tanto nei moduli – c’è il solito 4-3-3 – quanto piuttosto negli uomini, visto che Krzysztof Piatek si accomoda in panchina, lasciando il posto da titolare a Patrick Cutrone. Il resto delle formazione (Paquetà compreso) è quello titolare, con l’eccezione di Conti a rilevare l’infortunato Calabria. Mazzarri risponde col suo classico 3-5-1-1, con Berenguer a sostegno di Belotti.
PRIMO TEMPO – Il Torino, seguendo alla lettera il credo del suo allenatore, parte con un pressing altissimo ed asfissiante, arrivando sempre primo sulle “seconde palle” e costringendo ben tre rossoneri a prendersi un giallo nei primi quindici minuti: si tratta di Suso, Conti e Paquetà. Dopo una ventina di minuti in apnea – dove la conclusione più pericolosa è un mancino di Ansaldi fuori di mezzo metro – il Milan prova ad uscire dalla propria metà campo, trascinata da un paio di giocate sopraffine di Paquetà, su una delle quali va al tiro Suso, la cui conclusione è però centrale e preda di Sirigu. La partita è combattuta nella zona nevralgica del campo, ma le squadre arrivano poco dalle parti dei due portieri: lo fa bene il Milan al minuto 43, con una combinazione che libera Calhanoglu, il quale fa il massimo lanciandosi in scivolata ma trovando l’uscita attenta di Sirigu. Termina, dunque, 0-0 un primo tempo complicato, nel quale Milan e Torino hanno finito praticamente per annullarsi.
SECONDO TEMPO – Anche la ripresa inizia sui binari dell’equilibrio, che viene rotto all’undicesimo minuto, quando Kessie spinge da dietro Izzo e Guida – senza nemmeno ricorrere al VAR – concede il rigore. Alla battuta va Belotti, che calcia centrale non lasciando spazio a Donnarumma. Gattuso prova a sparigliare le carte, togliendo Suso e Paquetà per Borini e Cutrone e passando al 4-4-2. Il Milan va ad un niente dal pareggio al 67°, quando Bakayoko centra la traversa con una grande torsione di testa. Nemmeno due minuti dopo, in onore alla principale legge non scritta del gioco del calcio, il Torino trova il raddoppio con un gran fendente destro di Berenguer. Gattuso tenta subito il tutto per tutto inserendo Castillejo per Conti e schierando i suoi con un 3-4-1-2 ultra offensivo. Nonostante le tante punte in campo, è Tiemoue Bakayoko il più pericoloso dei suoi: all’80° un suo colpo di testa impegna ancora seriamente Sirigu. Le ultime residue speranze di arrivare quantomeno al pareggio si spengono al minuto 82, quando – dopo un fallo fischiato a Rodriguez – Romagnoli applaude ironicamente Guida, che lo caccia fuori senza pensarci due volte. Il Milan non trova nemmeno l’orgoglio per arrivare al gol della bandiera. E domani, se l’Atalanta trova almeno un punto in casa contro l’Udinese, Gattuso (a patto che rimanga sulla panchina) ed i suoi ragazzi possono ritrovarsi addirittura al settimo posto in classifica…
This post was last modified on 28 Aprile 2019 - 22:27