Milan, fallisce anche l’ultima rivoluzione tattica. E ora, che si fa?

Non si può evitare di parlare di fallimento. È forse il primo aggettivo che sorge quando si pensa alla gara tra Milan e Lazio, vinta da Simone Inzaghi e i suoi. Il Milan è apparso evidentemente sottotono, esprimendo un calcio poco brillante e mostrando una condizione fisica probabilmente al limite.
Resta il fatto che il Milan non disputerà la finale di Coppa Italia e questo potrebbe compromettere il finale di stagione. Purtroppo sì: oltre ad una condizione fisica non all’altezza, il Milan ha mostrato lacune anche sotto il punto di vista psicologico, subendo gli avversari.

3-4-3 – Il modulo innovativo è stato oggettivamente deludente, il 3-4-3 non ha superato la prova. Piatek è risultato impalpabile, Suso spaesato e Castillejo incapace di superare la difesa biancoceleste. Il Milan ha lanciato segnali di resa preoccupanti: mancano infatti gioco, ma sopratutto un’anima da big. Un fallimento preoccupazione, un ulteriore assetto tattico escluso e archiviato. Il tecnico rossonero ne ha provate tante, probabilmente tutte ma forse il Milan paga un atteggiamento non idoneo. Ora che si fa? Non resta che difendere con tutte le armi a disposizione la quarta posizione, fondamentale per illuminare con un pizzico di luce una stagione sulle montagne russe.

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