Ieri sera, a Torino, l’ennesima debacle europea della Juventus. Una Juventus che con l’acquisto del perito CR7 sulla Champions League ha puntato tutto, ma senza fare i conti con la storia, con il DNA e con se stessa.
Da rossonero fa godere, sì, ma fino ad una certa. Per chi il calcio lo vive e lo ama, questa spasmodica rincorsa alla Coppa – quella con la C maiuscola – caratterizzata esclusivamente da delusioni e fallimenti, lascia un po’ di amaro in bocca, come quando da piccolino – sono sempre stato a favore di quelli più sfortunati – aspettavo che finalmente Tom acchiappasse Jerry. E invece no: Jerry (dato che con il trofeo condivide la dimensione delle orecchie) è riuscito a sfuggire ancora una volta. Per la gioia dei tanti tifosi anti-juventini, ma sancendo di fatto la nona disfatta – aspettando domani il Napoli – consecutiva del pallone made in Italy in ambito internazionale.
All’Italia calcistica serve probabilmente altro, serve il Milan. Perché se è vero che al club rossonero – tra i problemi di bilancio e l’impazienza dei tifosi – la Champions serve come il pane, allo stesso tempo il calcio nostrano ha bisogno di una rappresentante credibile e concreta. Perché proprio il Milan? Dopo la figuraccia – o meglio, la tragedia (greca) – del Karaiskakis, è difficile sostenere questa tesi. Ma certe cose non si possono argomentare, certe cose esistono punto. E una di queste è proprio il feeling tra il Diavolo e la Coppa dalle grandi orecchie. La differenza – infatti – sta tutta qui: la Juventus da favorita numero 1 non è riuscita a superare nemmeno i quarti di finale; i rossoneri – anche partendo contro il parere dei pronostici – più volte hanno compiuto l’impresa. La Partita Perfetta del 2 maggio 2007 ne è la dimostrazione, così come quella in finale contro il Barcellona (sempre) ad Atene e via discorrendo. Feeling, mentalità, DNA – chiamiamolo come vogliamo – ma è così: o ce l’hai o non ce l’hai.
E poi tra gli argomenti a favore aggiungiamoci – anche se appare come la solita solfa, ma effettivamente è così – il ritorno in società di un totem come Paolo Maldini, uno che da solo ne ha vinte 5, di cui una anche al fianco di Roque Junior… per rendere l’idea! Il Milan dallo scorso luglio sta lavorando alla propria rinascita. Rinascita che farà bene ai tifosi rossoneri, che farà bene a tutti. Se amate il calcio, se tenete alla nostra bandiera, fate il tifo per il Diavolo: lui in Europa non vi deluderà!
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