Le moviole dei quotidiano sportivi oggi in edicola non lasciano scampo all’arbitro Fabbri, internazionale da soli tre mesi e al primo big match della sua carriera. Pessimo l’arbitraggio del fischietto di Ravenna, ma sbaglia anche il VAR Calvarese.
Come evidenzia La Gazzetta dello Sport, due gli episodi più clamorosi, entrambi a danno del Milan: al 35’ cross dalla destra di Calhanoglu, pallone intercettato con il braccio destro da Alex Sandro in scivolata, Fabbri non interviene, ma i milanisti chiedono, a ragione, il calcio da rigore: è vero che l’esterno brasiliano prova, tardivamente, ad evitare il contatto con il pallone, ma il braccio è ancora troppo largo – certamente non congruo – al momento dell’impatto con la sfera. Una valutazione che deve aver fatto dalla var room anche Calvarese, che correttamente invita il collega alla review dell’episodio. Fabbri guarda e riguarda l’azione e alla fine conferma la valutazione fatta sul campo e assegna il calcio d’angolo. All’87’ Mandzukic, appena ammonito per un fallo su Castillejo, al termine di un’azione nell’area milanista, col gioco già riavviato, da terra scalcia platealmente Romagnoli. Una grave ingenuità di cui Fabbri non può accorgersi perché già sta seguendo l’azione ripartita, ma che avrebbe dovuto pagare con l’espulsione e il rigore per il Milan. Il Var cosa faceva?
Per il resto, al 59’ l’arbitro assegna un calcio di rigore alla Juventus: Dybala è furbo ed abile ad incrociare la traiettoria con quella di Musacchio, che finisce per travolgerlo. Rigore non evidente, ma che ci può certamente stare: Fabbri lo assegna senza titubanze e senza rivederlo nemmeno al VAR.
Musacchio, già ammonito, trattiene Mandzukic e lo butta giù, rischiando il
secondo giallo. Al 76’ rete di Kean non convalidata: Fabbri sanziona un fallo (non troppo evidente) di Bonucci su Romagnoli. Al 79’ un altro rigore reclamato dal Milan, ma Castillejo e Mandzukic in questa circostanza si trattengono reciprocamente.
This post was last modified on 7 Aprile 2019 - 11:21