Il popolo spinge per il sì, ma riscattare Bakayoko non conviene. A meno che…

Riscatto si, riscatto no. Un dubbio che, declinato in tinte rossonere, negli ultimi anni ha avuto mono-direzione. La formula d’acquisto temporaneo con opzione per conferma definitiva, molto in voga dal secondo lustro del terzo millennio, ha caratterizzato spesso gli ultimi mercati del Milan. In principio vi era Adriano Galliani, poi Max Mirabelli ed infine Leonardo. Tre interpreti che, tuttavia, potrebbero comportarsi in maniera alquanto simile.

Molto spesso, infatti, coloro che sono arrivati a Milanello in ‘in prestito con diritto’, hanno visto evaporare il diritto stesso. E di nomi illustri, nel calderone, ve ne sono pure: Sheva, Bojan, Balotelli, Taarabt e lo stesso Deulofeu, uno dei più rimpianti dal popolo milanista. Un elenco di nomi sedotti, (non riscattati) ed abbandonati dal Diavolo. Sorte che rischia di spettare anche a Tiémoué Bakayoko.Il giocatore francese, infatti, è giunto al Milan nelle battute finali della scorsa estate. Accordo fra Leonardo ed il Chelsea per un prestito con opzione d’acquisto definitiva fissata a 35 milioni. Una cifra, in realtà, nemmeno poi troppo alta, specie se rapportata alle somme che girano oggi nel football d’oltre manica

L’ex Monaco, a dispetto di un inizio assolutamente disastroso, è cresciuto di settimana in settimana, imponendosi come perno del Milan di Gattuso, anche e soprattutto grazie al grave infortunio di Biglia, che ha costretto il tecnico meneghino a puntare con continuità su di lui, cambiandone anche il ruolo in campo da mezz’ala a play-basso. Una mossa che ha esaltato le qualità di Baka, dimostratosi eccellente distruttore di gioco e diga centrale difficile da sormontare per gli avversari. Il riscatto, dapprima chimera è divenuto col tempo possibilità sempre più concreta. Almeno sino a ieri. Il nuovo deferimento arrivato da Nyon impone al Milan delicate riflessioni sul mercato che verrà. Oggi, infatti, Gazidis e Leonardo si trovano a fare i conti con un passivo di 126 milioni di euro. Una cifra oltre 3 volte superiore al riscatto del francese dal Chelsea, che fa scaturire nuovi ragionamenti sul futuro di Tiémoué.

Assodato che 35 milioni non siano una cifra esageratamente alta nel mercato moderno, su Bakayoko, come detto, van fatte delle riflessioni profonde. Il giocatore, infatti, ha ben interpretato il ruolo assegnatogli da Gattuso dopo il ko di Biglia, altro giocatore con le valigie in mano. Va altresì detto, però, che lo stesso ha dimostrato il riaffiorare di pericolosi blackout quando, con il ritorno dell’argentino, è stato ricollocato in posizione di mezz’ala. Il dubbio, dunque, sorge spontaneo: se nel calcio odierno la duttilità di un giocatore è elemento assai gradito agli allenatori, quanto potrebbe rivelarsi rischioso investire – nella situazione economica attuale del Milan – 35 milioni su un calciatore che, ad oggi, ha dimostrato grandi abilità sì, ma nell’interpretare un unico ruolo? Anche in virtù di un progetto tecnico – quello griffato Gattuso – ad oggi quantomai in bilico…

Nemmeno la qualificazione in Champions – che garantisce ‘solamente’ 30 milioni – potrebbe bastare, nonostante siano pronti dei sacrifici con o senza piazzamento nella coppa dalle grandi orecchie (Suso e Kessie praticamente certi). Ma, si sa, tali sacrifici porterebbero alla formazione di nuove lacune, innescando un circolo vizioso da cui – in regime di FFP – non sarebbe facile uscire. A quel punto, forse, 35 milioni potrebbero essere un ostacolo insormontabile, costringendo il popolo rossonero a salutare quello che è divenuto un idolo. A meno che, lui stesso, non spinga per una nuova contrattazione fra i club che porti il Milan ad un risparmio sostanzioso per il suo acquisto…

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