Gattuso: “Deluso di me stesso, ai miei manca anima e gioco. A Torino per vincere di squadra”

L’eliminazione in Coppa Italia potrebbe costare molto ai suoi dal punto di vista mentale in fatto di lotta Champions. Occorre vincere e ripartire subito a Torino, contro gli ostici granata di Walter Mazzarri. Queste le parole di Gennaro Gattuso prima della sfida dell’Olimpico: “Servono i 3 punti per la maglia, i giocatori, me, lo staff. Ci giochiamo tanto, stiamo arrancando a livello mentale, fisico e di gioco. Giuste le critiche che ci state facendo. Domani giochiamo con una squadra che assomiglia all’Atalanta e c’è bisogno di forza fisica, brillantezza, mentalità. Dobbiamo fare qualcosa di meglio rispetto a ultimamente“.

Chi ci guardava nei momenti di difficoltà capiva che avevamo un anima – continua il mister –. Oggi ci manca, si può giocare male ma siamo spenti. Ci siamo impantanati. Manca veramente questa parola. Devo far capire loro che in questo momento bisogna fare qualcosa in più, non ragionare con una testa sola, pensando al proprio orticello, ma per la squadra. Il mio futuro? Io penso all’AC Milan. Si è parlato troppo del mio futuro, concentriamoci sulle partite che mancano“.

Una vittoria potrebbe ridare il sorriso alla squadra “ma concentriamoci sulla partita di domani. Dobbiamo vincere“. Le chiacchiere stanno a zero, “dobbiamo dimostrare la nostra voglia sul campo perché ora siamo spenti in tutti i sensi. Parlare non serve a nulla, servono i fatti e i risultati. Corriamo come gli altri, è come prepariamo le gare o come si evolvono che a volte ci condiziona. Dobbiamo saper soffrire“, mentre su Suso vedremo domani se giocherà. Io scommetto su tutti i miei giocatori. I fischi sono meritati“.

Tante volte – prosegue Gattusofatichiamo a conquistare palloni e a ripartire. Contro la Lazio, nel finale, non li recuperavamo. Non stiamo giocando da squadra. Stiamo facendo male entrambe le fasi, ma tutte le squadre sono stanche a questo punto della stagione. Solo la voglia farà la differenza“. Nonostante tutto, era da anni che il Milan, a questo punto della stagione, non si giocava la Champions League. Ci può stare il momento negativo, secondo Gattuso, “e io non posso trovare un punto di vista negativo ai miei giocatori, neanche dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia.

Qualcuno dei miei giocatori simile a me? Che vuole dire – tuona l’allenatore –? Ognuno ha una leadership a modo loro. Penso di saper gestire lo spogliatoio. Giocare e allenare sono due cose diverse. Mi assumo tutte le responsabilità. Dovrò essere bravo a far rendere i giocatori. Ci vuole tempo, percorso. Non c’è bisogno di gridare contro loro, siamo un gruppo, bisogna fare qualcosa in più“.

Alla fine come finirà la lotta Champions? “Vedendo le ultime gare penso che non saremo noi ad andare – dice l’allenatore -. Ma in passato abbiamo saputo reagire nei momenti di difficoltà. Bakayoko? Quello che ha vissuto mercoledì è stato documentato: ci sono foto, immagini. Sento dire da voi che il giocatore vuole andar via. Ma lui si trova bene in Italia. Sono d’accordo con Reina, sembra di stare nel 1800 ma non tutte le persone vengono allo stadio pensandola allo stesso modo. Ho visto bene Bakayoko, si è comportato benissimo mercoledì e sono contento di questo aspetto qua“.

Gattuso non è deluso dei suoi giocatori ma lo “sono più di me stesso se i miei giocatori non rendono. Dobbiamo difendere il quarto posto. I ragazzi stanno male per questa situazione. Domani dovremo metterci gli attributi e saper soffrire. Io rassegnato? No, solo solo deluso, triste per non entrare nella testa dei miei giocatori. La voglia di saper soffrire non deve mancare. Ma va bene così, se qualcuno pensa che abbia mollato non è vero assolutamente“.

E Piatek all’asciutto nelle ultime gare? “A noi piace che vada largo per prendere palloni. Purtroppo mercoledì abbiamo recuperato pochi palloni e lo abbiamo servito poco. Si guardi alle prime sette-otto partite. Higuain era largo ma creavamo occasioni. Se la manovra è fatta in modo corretto, giusta, si può creare qualcosa. In questo momento fatichiamo a creare qualcosa per far male agli avversari“. Domani ritorna Paquetá, ma Gattuso conclude: “Da solo non può farcela. Ha bisogno del collettivo“.

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