Classe 1991, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da alcuni anni collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.
Dopo la miseria di un punto in quattro partite, il Milan è tornato alla vittoria nella partita più importante del campionato: lo scontro diretto contro la Lazio. Lo ha fatto in un San Siro da oltre 61mila persone e grazie al terzo rigore in stagione, sacrosanto per il fallo di Durmisi su Musacchio. Ma, nonostante questo, nel post partita ed ancora oggi, a quasi 24 ore di distanza, i social ed i media sono tutti focalizzati su quanto accaduto dopo il triplice fischio di un perfetto arbitro Rocchi. Non solo e non tanto le proteste laziali per un rigore su Milinkovic che non c’è – Rodriguez tocca la palla e prima ancora il serbo della Lazio aveva controllato il pallone con il braccio – quanto soprattutto l’episodio che ha visto coinvolti Franck Kessie, Tiemouè Bakayoko e, indirettamente, il laziale Francesco Acerbi, ex della gara.
Il background di quanto accaduto al Meazza risale a qualche giorno fa: dopo la gara persa contro il Sassuolo, Acerbi aveva dichiarato: “Siamo più forti del Milan, nei singoli non c’è paragone“. Pronta era arrivata la risposta via social di Bakayoko: “Ok, ci vediamo sabato”. Poi, ieri, il capitolo “principale” della storia, che ormai conoscete tutti: Bakayoko, dopo aver scambiato la maglia col centrale biancoceleste, ha portato quest’ultima sotto la Curva Sud, mostrandola – insieme a Kessie – ai tifosi rossoneri. Un gesto che ha creato malumore in Acerbi, evidentemente sentitosi schernito dai suoi avversari, scatenato la reazione di Immobile (“Kessie e Bakayoko sono due uomini piccoli“), e portato poi i due centrocampisti rossoneri a scusarsi immediatamente, come anche lo stesso Gattuso in conferenza stampa.
Terminata lì? Macchè! E’ notizia di oggi che il capo della Procura federale della Figc, Giuseppe Pecoraro, ha deciso di inviare al Giudice Sportivo la segnalazione per l’applicazione della prova tv per il gesto in questione, col rischio che a Franck e Timo venga comminata una squalifica che sarebbe sanguinosa, vista l’importanza cruciale delle prossime gare. Poco fa, inoltre, anche il Milan ha preso posizione ufficiale sull’accaduto tramite una nota nella quale afferma che il gesto aveva il “solo intento di celebrare una vittoria importante senza finalità di scherno, né intenti aggressivi o anti-sportivi: un’innocente, ingenua risposta allo scambio amichevole di tweet con Acerbi nei giorni che avevano preceduto la gara“, e che “il Milan è fondato su valori come rispetto (in campo e fuori) equità, inclusione: Tiémoué e Franck conoscono, condividono ed esprimono quei valori tutti i giorni“. A chiudere, si spera definitivamente, il cerchi, pochi istanti fa è arrivato il nuovo messaggio social di Acerbi: “Basta polemiche ci rivedremo sul campo“, con tanto di foto ritraente un abbraccio con Bakayoko.
Al momento, non è dato sapere se e quali provvedimenti il Milan prenderà nei confronti dei due suoi tesserati (per Kessie sarebbe il secondo in poche settimane, dopo i fatti del derby con Biglia), ma, a parere di chi scrive, quanto da loro compiuto denota innanzitutto una mancanza di stile. Il Milan è uno dei club più rinomati ed apprezzati al Mondo proprio perché le tante vittorie che ha conseguito nella sua storia sono state sempre accompagnate dal rispetto per l’avversario e dall’eleganza nelle dichiarazioni e soprattutto nei modi di fare. Ma, al di là di questo, quella di Kessie e Bakayoko è stata soprattutto una mossa “poco furba”, in prospettiva di quanto dovrà accadere tra dieci giorni esatti, sempre a San Siro. Se possibile, infatti, i due centrocampisti hanno consegnato alla Lazio una motivazione aggiuntiva con cui scendere in campo nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, un match da dentro o fuori, che adesso i capitolini prepareranno col sangue agli occhi e con il loro tecnico Simone Inzaghi (amante della teatralità e con un pizzico di vittimismo inserito nel DNA) che batterà il ferro proprio su quanto accaduto sotto la Curva Sud.
Insomma, per concludere, senza voler fare il paragone con altri precedenti ripescati dagli internauti (Materazzi con la maschera di Berlusconi, Totti che fa il segno del “quattro”, Ronaldo che “mostra gli attributi” ai tifosi dell’Atletico), sarebbe sbagliato “crocifiggere” Kessie e Bakayoko e per loro basterà una sonora lavata di capo da parte dei dirigenti rossoneri. Ma una cosa è certa: i due, di benzina sul fuoco, in vista del 24 aprile, ne hanno versata non poca…
This post was last modified on 8 Maggio 2019 - 19:19