Il vero Suso non può essere questo. Non può essere il giocatore che non riesce mai a saltare l’uomo, che ritarda sempre la giocata e che non riesce più ad essere decisivo. Da gennaio il suo rendimento è calato drasticamente. Un solo gol e nessun assist non possono bastare per essere il leader tecnico di questo Milan. Ma che fine ha fatto il vero Suso?
Sicuramente i problemi fisici hanno influito negativamente sulle sue prestazioni. Il “sacrificio” – come definito da mister Gattuso – che ha fatto per scendere in campo a ridosso della pausa natalizia nonostante la pubalgia sicuramente è stato pesante dal punto di vista fisico. Ma la motivazione della sparizione del numero 8 potrebbe anche essere un’altra. E se avesse subito l’importanza, tanto mediatica quanto tecnica, degli arrivi di Piatek e Paquetá? Dal momento del loro arrivo il talento dell’ex Liverpool sembra essersi eclissato. Fino alla fine del girone d’andata, sfruttando anche un deludente Higuain, è stato Suso a portarsi sulle spalle il Milan e questo gli è stato riconosciuto. Da quando sono arrivati i due nuovi acquisti è come se si fosse sentito messo da parte, complici le grandi prestazioni degli ultimi arrivati. Quasi come se si sentisse dato per scontato.
Al Milan Suso – il vero Suso – serve come il pane. La fantasia, il tiro da fuori e l’assist per il compagno, sono fondamentali per far sì che il diavolo torni in Champions League. Il suo amore per la maglia rossonera, a parole, lo ha ripetuto più volte. Adesso è giunta l’ora di tornare a dimostrarlo sul campo. Per tornare grande il Milan ha bisogno anche di Suso, ma certamente non della versione del 2019.