Il 23 aprile 2003 andava in scena a San Siro la partita (forse) più al cardiopalma della storia rossonera del nuovo millennio. Quarti di finale di Champions: in campo scendono Milan-Ajax che, dopo lo 0-0 dell’andata, battagliano a suon di colpi e di gol per accedere alla semifinale contro l’Inter.
Inzaghi porta in vantaggio i rossoneri di testa a fine primo tempo, Litmanen pareggia i conti al 63′, ma Shevchenko, due minuti dopo, porta avanti di nuovo i rossoneri. Il pareggio degli olandesi (allora giocavano tante vecchie conoscenze della A come Ibrahimovic, Sneijder, Chivu e Lobont) con Pienaar al 78′ sembra spegnere definitivamente le speranze, ma al 91′ Inzaghi raccoglie una sponda di Ambrosini e di pallonetto supera il portiere. Il tocco di Tomasson a ribadire la palla in rete mette i brividi al pubblico per un possibile fuorigioco, ma è tutto regolare. Il Milan di uno strepitoso Inzaghi vola in semifinale contro l’Inter e il 25 maggio alza, nel cielo di Manchester, la sua sesta Champions League vincendo ai calci di rigore contro la Juventus.
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