Torna a segnare e ad essere decisivo Krzysztof Piatek.
La sua zampata al Bentegodi permette al Milan di consolidare il terzo posto in classifica, centrando così, ad una settimana dal derby, la quinta vittoria consecutiva in Serie A.
Non è però tutto oro ciò che luccica. O meglio, è tutto oro ciò che tocca Krzysztof. Da quando veste la maglia rossonera, Robocop ha disputato 482′ in Serie A, timbrando il cartellino ben 6 volte (un gol ogni 80′ circa) ed effettuando in media 2.3 tiri a partita, di cui 1.9 da dentro l’area di rigore. Tradotto? Un tiro su due del polacco è gol, e non sempre i compagni gli hanno concesso una seconda chance nitida per segnare.
L’ottimo momento dell’ex Genoa (ed una difesa tra le migliori d’Europa) nascondono i gravi problemi offensivi di questa squadra. E dire che Rino ha provato a farli girare tutti là davanti. Eppure, nelle ultime tre uscite, il Milan ha trovato la via della rete grazie ad un autogol, un calcio piazzato ed un colpo fortuito del solito Piatek. Pochezza (ed inefficacia) di schemi offensivi e scarso rendimento degli esterni le cause: Suso smarrito, Calhanoglu mediocre, Castillejo e Borini frizzanti ma inconcludenti.
Il povero Patrick, dopo l’exploit del Pistolero, ha visto il campo solo per pochi scampoli di gara, rimanendo ai margini del progetto di Gattuso nonostante l’ottimo inizio di stagione. La grinta, l’impegno e le parole al miele da parte del mister non mancano, ma di fatto il classe ’98 ha perso le attenzioni di tifosi e stampa. Ed i malumori aumentano.
Ma come biasimare Gattuso per le sue scelte? Il Diavolo, nonostante lo scarso rendimento degli esterni, ha trovato il suo Re Mida, in grado di trasformare in oro ogni pallone che tocca.
Con buona pace del giovane Cutrone, che per crescere dovrà armarsi anche di tanta sacrosanta pazienza.
This post was last modified on 10 Marzo 2019 - 23:26