Un Milan che vince e, sopratutto, sorride. Potremmo estremamente sintetizzare così l’inizio di 2019 della squadra di Rino Gattuso. Passata dalla depressione e dalle beghe di una classifica tutt’altro che esaltante alla gioia di poter vivere un derby davanti all’Inter, pensando di allungare a +4 e, perché no, strizzando l’occhio alla seconda casella della graduatoria.
In tutto questo, il gruppo rossonero è divenuto più unito e granitico che mai, anche grazie all’euforia da risultato sportivo positivo. Mai medicina migliore per chi pratica sport a livello agonistico. Ma, nel gaudente scenario sopra descritto, un muso lungo c’è: quello di Patrick Cutrone.
Cosa succede
L’attaccante rossonero vive, probabilmente, il periodo di più difficile dal salto in Prima Squadra. L’arrivo di Piatek, impostosi sin dall’esordio da titolare del polacco contro il Napoli in Coppa Italia, e l’esplosione del polacco hanno catalizzato l’attenzione. I riflettori e, soprattutto, l’amore dei tifosi si sono, quindi, decisamente spostati sul bomber ex Genoa, oscurando il classe ’98.
Inevitabile che, per un ragazzo di 21 anni, quest’aspetto abbia fatto male. Per capirlo basterebbe mettersi nei panni del 63, passato dall’essere una delle uniche luie di una tifoseria alle prese con il caso dell’indolente Higuain, al dimenticatoio. Anche in virtù di una gestione da parte di Gattuso a fungere da cartina al tornasole di quanto si stia dicendo in questa sede. Basti pensare che, negli ultimi tre match contro Lazio in Coppa Italia e Sassuolo e Chievo in campionato, Cutrone abbia giocato la miseria di 7 minuti contro gli emiliani.
Parole
Sia chiaro: oggi, togliere dal campo quella macchina da gol chiamata Krzysztof Piatek, per Gattuso, è tremendamente difficile. Cosi come non risulta difficile credere che le dichiarazioni rilasciate dal procuratore del ragazzo proprio alla vigilia della semifinale d’andata di Coppa Italia, non abbiano irrigidito i rapporti, sia all’interno dello spogliatoio che in dirigenza.
Da quel giorno, infatti, gli spazi per Cutrone si sono drasticamente ridotti: se, in precedenza, spezzoni erano stati concessi a Patrick (20 minuti circa contro Empoli, Cagliari e Atalanta), da quel momento il minutaggio risulta esser stato praticamente azzerato. E, quindi, forse con quello che, solo pochi mesi fa era un salvatore della patria, potrebbe esserci davvero un problema…
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