L’ex direttore esecutivo rossonero Umberto Gandini, ai microfoni di Tuttosport, ha parlato della ripresa di Milan e Inter: “È un bene per tutto il calcio italiano e non solo. Quello che rappresentano Milan e Inter a livello internazionale è un unicum. Il Milan, in particolare, ha una storia europea e mondiale di prim’ordine e il fatto che entrambi i club siano mancati, negli anni, ad alti livelli ha impoverito il campionato”.
Sulla questione stadio: “San Siro è un posto iconico del calcio, ma non si può rimanere ancorati alle tradizioni quando c’è uno sviluppo inderogabile che ti aspetta. Io sono un assoluto fautore di un nuovo San Siro, il più vicino possibile all’attuale, ma sono per il progresso”.
Sulla formazione di Gattuso: “Piatek è essenziale, ma mi ha stupito la sua verticalità. Non pensavo fosse così decisivo e determinante, ma è nato per andare in porta. Oltre agli arrivi di Piatek e Paquetà, è cresciuta la squadra. Ci sono state le maturazioni di Bakayoko e Romagnoli. Il rientro di Biglia dà possibilità di scelta in mezzo al campo. Il Milan è diventato squadra, perché Rino è stato molto bravo nei momenti di difficoltà, dove ha trovato la disponibilità dei suoi giocatori”.
Sul fondo Elliott: “Giudicare da fuori è complicato, ma, sulla base della mia esperienza, posso dire che più ci sono solidità e comunanza di interessi e più l’ambiente ne risente positivamente. Elliott è entrato nel Milan in maniera decisa e lo sta strutturando in maniera solida”.
This post was last modified on 14 Marzo 2019 - 15:25