Era fondamentale arrivare al derby, che inaugura un percorso di partite da brividi, senza lasciare punti per strada. E stavolta il Milan non ha tradito. Segno di una maturità conquistata. Anche in autunno si parlava di filotto, ma di gol subiti. Si diceva che per lottare per la Champions era necessario sistemare la difesa. Detto fatto, nel 2019 il Milan è una delle migliori difese d’Europa. A dicembre il trittico Bologna-Frosinone-Spal obbligava a 9 punti: ne sono arrivati solo 5. Da questi due esempi si evince che il Diavolo è cambiato. Saranno i volti nuovi, ma queste erano le partite che il Milan negli ultimi anni sistematicamente falliva e ora non sbaglia più. Certo il gioco non incanterà, ma è questa è una notizia rassicurante.
CONSAPEVOLEZZA E CINISMO- Il mercato di gennaio ha portato freschezza ed entusiasmo agli uomini di Gattuso. La negatività del Pipa non aiutava e ora i rossoneri sono più sicuri dei propri mezzi. La stabilità difensiva è un pregio non indifferente. Donnarumma e Bakayoko sono i simboli della rinascita, che dalle incertezze della prima parte di stagione hanno trovato lo slancio per diventati leader e trascinatori, a suon di prestazioni. La sicurezza acquisita di molti interpreti, unita all’implacabilità di un bomber di razza come Piatek regalano la piacevole sensazione che il Milan – in qualche modo – porti il risultato a casa.
RECUPERI- La rosa decimata ora è un lontano ricordo. Gattuso nel momento cruciale della stagione può disporre dei suoi uomini quasi al completo. Questo aiuterà il mister nelle scelte e nelle rotazioni, vedi Chievo. Il rientro di Biglia è stato illuminante, così come lo è stato quello di Conti, decisivo nell’ottavo di Coppa Italia a Genova. Ora si attende solo il recupero a pieno regime di Suso, l’uomo più in ombra e quello al gol di un insolitamente spento Cutrone.
This post was last modified on 12 Marzo 2019 - 15:59