Dopo mesi scialbi e a tratti cupi, con tanti 0-0 e insofferenze di spogliatoio, martedì sera in Coppa Italia il tifoso rossonero è tornato a divertirsi, assieme alla squadra.
Indubbiamente gran parte del merito è da attribuire a Paquetà e sopratutto a Piatek, ma più in generale si è visto un Milan diverso; dinamico, tosto e dalle decisioni veloci.
Col turnover obbligato in vista del big match con la Roma, c’è stato spazio per Laxalt, Castillejo e Borini. In sostanza un cambio quasi totale degli interpreti esterni. Abbiamo perso in doti di palleggio, guadagnando in intensità e ripartenze. Pare una bestemmia, ma senza Rodriguez, Calhanoglu e Suso è aumentata per una notte l’efficacia offensiva.
Chiaro che il pragmatismo del brasiliano e del polacco, unito alle loro doti tecniche, siano stati l’ago della bilancia. Passaggi verticali e attacchi alla profondità, sono stati per noi una piacevole novità. Un calcio più moderno che dà valore aggiunto. Giocare palla sui piedi a basso ritmo non esalta le caratteristiche della squadra ma solo di alcuni singoli e forse in questo momento non possiamo permettercelo.
È una fase importante della stagione. Lo scorso anno il Milan di Gattuso visse settimane importanti in questo periodo, con compattezza difensiva e contropiedi. History repeating?