Le cadute dei giganti, si sa, finiscono spesso per fare un gran casino. Specie, poi, quando avvengono nel cuore di un’area di rigore, al minuto numero 78 di un ottavo di Champions League. Specie, ed anzi ancor di più, quando la caduta si dimostra essere una farsa, sbugiardata in maniera quasi istantanea agli occhi dei milioni degli spettatori di un simile evento. A meno che non abbiate passato le ultime 24 ore nascosti in un bunker anti-atomico, dovreste aver già capito che il riferimento di quest’inizio di editoriale è Leonardo Bonucci e la sua “busquettata” di ieri sera, al Wanda Metropolitano. Peraltro costata alla Juve non poco.
E se uno degli ex Milan più odiati della storia recente non se la passa benissimo, l’altro non è da meno. Da Madrid a Londra il passo (e l’umore) non variano poi così tanto: dopo aver tanto sbraitato per ritrovare il mentore Sarri, Gonzalo Higuain rischia di perderlo nuovamente.
Il suo arrivo all’ombra del Big Ben, infatti, non ha poi così tanto aiutato l’ex Napoli, mai come oggi sulla graticola dopo le sconfitte (e annesse barbine figure) in serie. Due, finora, le reti in cinque presenze: tre volte meno quelle messe a segno da, per dirne uno, quel Krzysztof Piątek che ne ha preso idealmente il posto nel Milan di Gattuso.
Tirando le somme, dunque, ci sono due ex che, proprio felici, non sono. Fra cadute e figure barbine, fra ko pesanti e rischi di eliminazione, Higuain e Bonucci, fuggiti da Milano apparentemente in cerca di terra promessa, non se la passano alla grande. Al contrario di chi, invece, li aveva accolti, difesi, coccolati e salutati, pur a denti stretti ma con signorilità, al momento dell’addio. E che, adesso, si gode almeno un frutto – seppur collaterale – del loro passaggio.
Perchè, cari Gonzalo e Leonardo, la ruota gira, gira davvero. E, volendo parafrasare Irama ed il suo singolo sanremese (sesto, ma forse meritevole almeno del podio) “La ragazza con il cuore di latta”, gli uomini con l’onore di latta, prima o poi, il conto al karma lo debbono pagare.
O al Diavolo, se preferite.
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