Rino Gattuso è il Milan. Sembra una frase fatta, ma in questo momento della stagione è una verità assoluta. Se qualche mese o settimana fa qualcuno ci avesse detto che i rossoneri sarebbero stati quarti in classifica a questo punto della stagione, prima dello scontro diretto all’Olimpico contro la Roma, e in semifinale di Coppa Italia, dopo aver battuto Sampdoria e Napoli nei turni precedenti, molto probabilmente gli avremmo riso in faccia. Ed invece la realtà è proprio questa. Il Milan, dopo la cocente eliminazione dall’Europa League con quella notte di Atene che resta l’unico vero neo della stagione del Diavolo e del tecnico rossonero, resta aggrappato ai suoi due obiettivi stagionali e lo fa nonostante tutto, nonostante le mille peripezie che ha dovuto affrontare dalla fine della scorsa stagione ad oggi. Un cambio societario in piena estate, una rivoluzione dirigenziale a meno di un mese dall’inizio della stagione, i mille infortuni che hanno decimato la squadra fin dai primi mesi, la notte di Atene (appunto), la grana Higuain. Gattuso è stato bersagliato da critica e da una parte di tifosi rossoneri, ma non ha mai perso il controllo della squadra, del gruppo ed in questo momento si gode il suo Milan, sapendo che nulla è stato ancora fatto.
Il tecnico rossonero continua a ricevere gli elogi dei suoi giocatori che lo amano e lo seguono incondizionatamente e, nonostante un Dicembre terribile che avrebbe ammazzato chiunque, è riuscito a fare quadrato attorno alla sua squadra, al suo spogliatoio, a difenderlo dalle critiche e a caricarsi tutti i problemi sulle sue spalle ed è uscito da una situazione che stava diventando imbarazzante. Nel mese di Gennaio il Milan è risorto, rinato dalle proprie ceneri e ha saputo ribaltare pronostici e critiche, andando a vincere due volte a Genova e non subendo nemmeno un gol nelle due partite contro il Napoli. Già, i gol subiti. Quella che era diventata una piaga nella prima parte della stagione, ora è diventato il vero e proprio punto di forza del Milan con un solo gol preso nelle ultime cinque partite, quello di Cristiano Ronaldo contro la Juve in Supercoppa. Proprio in quel Gennaio in cui la situazione Higuain poteva creare lesioni profonde all’interno dello spogliatoio e della squadra, in cui la dirigenza sembra aver lasciato solo il Mister con una patata bollente che poteva diventare infuocata e che invece Gattuso ha saputo gestire al meglio, rendendola innocua.
I meriti, però, non finiscono di certo qui. La gestione del gruppo, il tirare fuori il meglio da quasi tutti gli elementi della rosa, il sopperire a mancanze e momenti di emergenza quasi imbarazzante: sono certamente questi i meriti maggiori di Rino Gattuso. Il suo Milan era stato costruito sui gol di Higuain, sulla sapiente regia di Lucas Biglia, sugli inserimenti di Jack Bonaventura, sulla crescita della coppia centrale di difesa giovane e tutta italiana composta da Romagnoli e Caldara. Tutte peculiarità a cui, per un motivo o per l’altro, il tecnico rossonero ha dovuto rinunciare nel corso della stagione. Senza due terzi del centrocampo titolare da fine ottobre, senza tre quarti di difesa per più di un mese, il suo Milan ha saputo essere comunque squadra e il Mister è riuscito ad inventarsi Ignazio Abate centrale di difesa con ottimi risultati, rivitalizzare Cristian Zapata, sempre impeccabile quando è stato chiamato in causa, trarre il meglio da gente come Borini e Calabria e ha trasformato Bakayoko dal timido ragazzotto impacciato delle prime uscite stagionali, al fenomenale corazziere aspirapalloni dell’ultimo periodo. I velocissimi inserimenti di Paquetà e Piatek fanno già sognare il popolo rossonero e se Gattuso dovesse riuscire a fare il miracolo anche con Calhanoglu, allora sì che l’opera sarebbe completata.
This post was last modified on 2 Febbraio 2019 - 17:40