Sta succedendo, ancora. Dopo l’addio di Bonucci, il Milan saluterà un altro ex calciatore della Juventus. Sono passati appena sei mesi da quando Leonardo Bonucci ripiegava la fascia da capitano per varcare per l’ultima volta le porte di Milanello. A breve, Higuain farà lo stesso, ripiegando le aspettative costruite attorno a lui. È passato così poco tempo dal saluto sulla terrazza del Duomo, la prima gara a San Siro e l’amore incondizionato della tifoseria per un campione, il numero 9 della svolta. Un fenomeno in rossonero, le fondamenta per raggiungere la Champions League. La guida per Cutrone, la fiamma di entusiasmo per riportare i tifosi a sostenere il Milan direttamente dai seggiolini di San Siro. Higuain è stato tutto questo per il mondo del Milan. Un mondo forse troppo fragile, per un numero 9 monumentale.
IL BUIO – Inevitabile considerare in maniera non del tutto positiva la (breve) esperienza di Higuain al Milan. Il Pipita si è probabilmente riscoperto poco leader, una luce troppo fioca per illuminare il cammino dei rossoneri, una colonna portante che ha faticato a reggere il mondo del Milan. Certamente poco supportato, Higuain ha vissuto molti momenti di buio che hanno probabilmente indicato la via d’uscita. L’addio.
JUVE vs MILAN – Prima Bonucci, poi Higuain. Cosa succede? È difficile, ahinoi, paragonare il Milan alla Juventus. Una società in crescita, con poche certezze e basi barcollanti vs una squadra che padroneggia in Italia e che ambisce al tetto d’Europa. Differenze di ambizioni, ma anche di clima. Alla Juventus la mole di campioni è imponente, chi più chi meno si tratta di soggetti maturi e completi. Al Milan, prima Bonucci e poi Higuain hanno varcato i cancelli di Milanello ricoprendo immediatamente il ruolo del SuperEroe, il salvatore della patria. Troppe pressioni su due sole spalle. Anche se si tratta di spalle forti, esperte e mature. È un attimo scoprirsi non all’altezza, fattore che spaventa un campione affermato. È proprio ciò che è successo ai due ex Juve: troppe pressioni, una squadra da supportare, obiettivi sfumati e certezze quasi nulle. Soluzione? La Juventus con CR7 per l’ex capitano e il Chelsea per il numero 9. Vie di fuga con una segnaletica ben chiara: successo e sicurezze.
OCCHIO, MILAN! – Al Milan non resta che non cascarci più. Tra i rossoneri, l’esperienza deve crescere con le sue giovani pedine. I grandi nomi potranno arrivare accolti da altri grandi nomi, magari con la Champions sullo sfondo. È un momento di stallo, in cui va digerita una realtà che non appartiene al Milan. Mancano infatti certezze, obiettivi ambiziosi, la sigla della Champions e ritmi incalzanti. I grandi campioni vogliono questo, una costruzione già fatta. Il Milan deve scegliere un’altra via: lavoro di prospettiva, senza perdere di vista il sogno finale. Attento Milan, non cascarci più.