Paquetá sottovalutato dall’opinione pubblica? Meglio così. E se arrivasse anche Carrasco…

Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da alcuni anni collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.

La sessione invernale di calciomercato è iniziata ufficialmente da soli tre giorni, nonostante i club stiano operando da settimane alla ricerca dei rinforzi giusti. Il mondo milanista è decisamente in fermento, in bilico tra operazioni saltate (Ibrahimovic, Muriel e Fabregas su tutti) e profili di non primissimo livello accostati al club di Via Aldo Rossi. Non ce ne vogliano i pur bravi Sensi, Duncan, Obiang, Gabbiadini e Kean, ma non è con questi nomi che si ritorna grandi.

Scandagliando i social e i media, mi pare di aver notato che nelle considerazioni e nei giudizi che si stanno facendo con riguardo all’operato di Leonardo e Maldini, si tende a dimenticare che il club rossonero ha già investito oltre quaranta milioni per assicurarsi le prestazioni di Lucas Paquetá. Non tanto i tifosi rossoneri, quanto soprattutto gli addetti ai lavori, infatti, hanno forse sottovalutato il colpo messo a segno dagli uomini di mercato rossoneri, che per assicurarselo hanno bruciato la concorrenza dei top club europei (Barcellona e Paris Saint-Germain su tutti). Qualcosa dovrà pur dire, o no? Soprattutto se si considera che, al netto dei presunti “colpi” Ramsey per la Juventus e Godin per l’Inter, il centrocampista verdeoro è ad oggi l’unico acquisto fatto, finito e ufficializzato delle big della Serie A.

Paquetá arriva a Milano (da domani sarà a completa disposizione di Gattuso) con un bel bagaglio di esperienza, nonostante i 21 anni: quasi 100 presenze e 20 gol con la maglia del Flamengo e la convocazione col Brasile al mondiale di Russia da più giovane della rosa. Oltre a questo, la benedizione di tanti ex campioni verdeoro, a cominciare da quel Ricardo Kakà che ancora oggi fa brillare gli occhi a tutto il popolo rossonero e che per caratteristiche tecniche sembra il giocatore a lui più vicino. Starà poi a mister Gattuso trovargli la posizione migliore nello scacchiere tattico, ma una cosa mi sento di dirla: che gli venga tolta da subito la pressione, come forse sta inconsciamente facendo l’opinione pubblica pallonara, è una cosa positiva nel mai facile processo di ambientamento ad un calcio completamente diverso da quello sudamericano, qual è quello italiano.

Nella modesta opinione di chi scrive, sarebbe bello se da qui ai prossimi anni potessimo vedere Paquetá duettare in maglia rossonera con Yannick Carrasco. Lui si che sarebbe un colpo da novanta per il Milan! Gli va onestamente imputato un certo errore nell’essere andato ad abbracciare la modesta Super League cinese nel bel mezzo dell’ascesa della sua carriera, ma nonostante questo l’ex Monaco ed Atletico Madrid (dove era titolare inamovibile per Simeone) resta comunque uno dei profili più interessanti tra quelli usciti dalla floridissima scuola belga: la sua tecnica e la sua capacità di saltare l’uomo può davvero far fare il salto di qualità al Milan nella corsa al quarto posto.

Chiudo con un sommesso ma accorato appello ai tifosi del Diavolo: mancano ancora 25 giorni alla fine del mercato, non fatevi il sangue amaro dietro insiders di dubbia affidabilità e notizie strampalate. I bilanci si fanno il 1 febbraio, facciamo lavorare in pace Leo e Paolo.

Twitter: @Juan__DAv

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