Se il calcio fosse una scienza esatta mercoledì sera Patrick Cutrone giocherebbe da titolare la finale di Supercoppa. Purtroppo o per fortuna non lo è. E allora sarà ancora il momento di Gonzalo Higuain. Giocherà quello scontento, nervoso, discusso. Quello scalpitante e in fiducia siederà in panca.
Potrebbe essere l’ultima del Pipita al Milan, sicuramente non sarà l’ultima di Patrick da subentrante. Del resto la partenza del primo sarebbe compensata dall’acquisto di un altro centravanti, di diversa caratura, ma ugualmente primo nelle gerarchie di Gattuso. Come logica può non piacere, ma tant’è. Questo Milan non è fatto per il doppio centravanti. Non ragiona in termini di prima E seconda punta, ma di prima O seconda punta. E Patrick Cutrone rientra nella categoria dei secondi.
Forse non è giusto. Ma che la cosa funzioni è fuori discussione. Il Cutrone subentrante è nettamente più incisivo di quello titolare. Patrick è uno che gioca soprattutto sulle motivazioni. E le motivazioni di un attaccante continuativamente titolare sono meno di chi aspetta il suo momento dalla panca. Non che dall’inizio non sappia giocarci. Ma quando l’evento diventa abitudine ecco che l’incisività tende progressivamente a calare.
Per questo una doppietta in mezz’ora non gli garantirà il posto. Per questo, ancora una volta, sarà la partita di Gonzalo Higuain e non di Patrick Cutrone. Forse.
This post was last modified on 14 Gennaio 2019 - 19:47