Un messaggio chiaro: nessuno arriva se nessuno parte, mantra che a Casa Milan è storicamente noto, ma che tradisce a maggior ragione l’esigenza di sfoltire un parco giocatori di ben 30 unità. Il tutto in attesa dell’incontro UEFA e di quello che verrà di conseguenza (un altro ricorso al TAS?): traspaiono forti, mai come in quest’occasione, le mani legate dei due dirigenti che hanno potuto concludere l’acquisto di Paquetá addirittura già ad ottobre perché in una “zona franca”.
A sensazione poco potrà cambiare per le sorti rossonere anche dopo l’appuntamento di venerdì, almeno in questa finestra di gennaio, se non in termini di sfoltimento con i nomi di Bertolacci e Montolivo sempre alla ribalta. Ma è parso anche chiaro che la duttilità di Paquetá cambia le dinamiche in entrata: non si ricercherà più necessariamente un attaccante esterno e, anzi, si punterà sempre più forte sulla spinta offensiva di un Higuain ritrovato dopo il gol decisivo messo a segno nell’ultimo match del 2018 contro la Spal. Eppure non finisce qui.
Già, perché da Leonardo arriva un monito piuttosto diretto nei confronti del Pipita: è determinante, è stato il fiore all’occhiello dello scorso mercato e, una volta ritrovato il gol, deve mantenere costanza di rendimento. Importante il lavoro fatto durante questa sosta con un preparatore ad hoc, ma la consapevolezza e la testa fanno tutto. Non lo dice espressamente il dt, ma lo fa intendere in maniera netta. Higuain deve prendere per mano un Milan che ripartirà alla caccia del quarto posto. Spazio anche per un’ultima battuta: non sarà un mercato da far perdere i… Sensi?. Leonardo e Maldini sorridono, prima di abbandonare la sala stampa di Casa Milan.