Milan, la parabola di Suso: da sconosciuto a star, ma manca la continuità

Era il 17 gennaio del 2015 quando il Milan annunciava l’acquisto di Suso dal Liverpool. Nonostante un accordo già sottoscritto per giugno a parametro zero, i rossoneri anticiparono l’arrivo dello spagnolo a fronte di un corrispettivo di circa trecentomila euro. Dopo appena 6 presenze, nella successiva finestra invernale del mercato passa in prestito al Genoa dove, sotto la guida di Gasperini diventa un giocatore chiave per la squadra. Alla fine del prestito fa ritorno al Milan e fino ad oggi totalizza 87 presenze con 17 reti oltre a numerosi assist.

Il trequartista spagnolo, da due stagioni a questa parte, è il giocatore sul quale il Milan ha costruito le sue, anche se poche, fortune. Quando è in giornata, il nativo di Càdice, è quasi immarcabile per gli avversari. Nonostante gli venga imputata una monotematicità tecnica nel rientrare sempre sul piede sinistro, in pochi riescono a contrastarlo efficacemente. Il reale problema è proprio la dipendenza che il Milan ha da Suso. Lo spagnolo non ha ancora dimostrato di essere con continuità il go-to guy di una squadra importante come il Milan.

Proprio per questo aspetto, secondo quanto riportato da Tuttosport, il Milan si troverà davanti ad un dilemma in estate. Credere ancora nel talento spagnolo oppure cederlo per fare cassa? Una sua eventuale cessione consentirebbe ai rossoneri una plusvalenza super, che sarebbe vista di buon occhio sopratutto dalla UEFA.  Saranno mesi di riflessione, Suso ha sempre detto di voler restare al Milan e da qui a fine stagione lo dovrà dimostrare soprattutto sul rettangolo verde.

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