Si poteva vincere. E’ questa l’impressione a caldo dopo Juventus-Milan. Una gara lenta ed equilibrata, con pochissimi sprazzi, il contrario di quello che ci si aspetta da una partita con un trofeo come posta in palio. Il risultato, quindi, ancora una volta, e come spesso accade nelle “finali”, è figlio degli episodi.
Episodi intesi come azioni. Episodi come il gol di Cristiano Ronaldo, che resta comunque tra i giocatori più forti al mondo e non ha ancora dimenticato come si fa la differenza. Episodi arbitrali, anche. Corretti o meno, hanno inciso. L’espulsione di Kessie nel periodo clou della gara, il rigore non dato al Milan nei minuti finali.
Queste gare sono fatte di attimi, raramente sono belle da vedere, seppur sia un controsenso. I milanisti speravano di portare a casa la coppa, di avere un motivo per festeggiare, ma è ancora una volta la Signora a urlare al cielo.
Si poteva vincere. I 90′ non hanno (stavolta) evidenziato un divario abissale tra le due squadre. Anzi. L’equilibrio sotteso del match avrebbe potuto essere rotto da chiunque e in qualunque momento. Ma è successo ancora a loro.
E’ un peccato, ma una cosa bisogna sottolinearla: il Milan ha troppa difficoltà a segnare. Sta bene in campo ma è molto indietro in concretezza.
Un difetto che si paga. Soprattutto se il conto lo porta Cristiano Ronaldo. O l’arbitro…
This post was last modified on 16 Gennaio 2019 - 23:41