“La partita tra Juve e Milan sarà la prima competizione internazionale aperta alle donne”. Così il presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, ha deciso intervenire nel dibattito sull’opportunità di giocare la finale di Supercoppa Italiana in Arabia Saudita il 16 gennaio.
E ancora: “L’Arabia Saudita è il maggior partner commerciale italiano nell’area mediorientale grazie a decine di importanti aziende italiane che esportano e operano in loco, con nostri connazionali che lavorano in Arabia e nessuno di tali rapporti è stato interrotto. Il sistema calcio non può assurgere ad autorità sui temi di politica internazionale, né può fare scelte che non rispettino il sistema Paese. Al contrario, è un fondamentale supporto alla promozione del made in Italy e dei suoi valori. Il calcio non fa politica, ma ha un ruolo sociale, in questo caso di veicolo di unione e comunanza tra popoli che non ha uguali in nessun altro settore. In poche ore di prevendita la Supercoppa a Jeddah ha registrato il sold out, un evento di una portata internazionale atteso con grande entusiasmo dai tifosi locali”.
Ma le polemiche non sembrano smorzarsi. Pierluigi Battista sul Corriere della Sera ha proposto a Milan e Juventus di scegliere di non giocare a Gedda: “E’ dura, ci sono corposi interessi economici che militano a sfavore di una linea di difesa di valori fondamentali, gli stessi interessi commerciali che hanno suggerito, scelta già abbastanza sconcertante, di giocare una partita italiana in un campo dell’Arabia Saudita. Ma ci sono dei limiti di decenza che non possono essere superati”.
This post was last modified on 3 Gennaio 2019 - 16:02