L’archivio “mozzato” dell’ex capitano: ricorda solo il 2018 che gli fa più comodo

C’è qualcosa che va oltre il comprensibile quando leggi ormai i profili social di Leonardo Bonucci. Perché parlarne oggi? Semplicemente perché un anno fa il Milan non poteva prescindere dal suo capitano, a segno proprio per la prima volta a San Siro nel giorno dell’Epifania contro il Crotone. Eppure ieri, guardando proprio i social del difensore della Juve, sembrava che il 2018 fosse trascorso solo per metà, da luglio a dicembre, i mesi del suo ritorno in bianconero. 

La linea di confine tra un buon giocatore e un campione spesso passa anche per i comportamenti fuori dal campo. E in questo senso la personalità di Bonucci, con tutto il rispetto per il giocatore, apre interrogativi. Pur dando atto all’uomo di aver sbagliato la scelta d’impulso di voler passare dalla Juve al Milan nel 2017 e pur accettando che non si trovasse a suo agio in rossonero, perché vergognarsi di un anno della propria carriera che nessuno comunque cancellerà mai. Il tentativo – maldestro – di rimuovere una stagione dal suo curriculum non gli farà mai onore. Qualunque cosa dovesse vincere da qui alla fine della sua luminosa carriera.

Massimiliano Allegri deve averlo capito bene, visto che a San Siro si è preoccupato di tenerlo in panchina per non creare ulteriori disagi. Non solo. La fascia di capitano della Juve frettolosamente assegnata proprio a Bonucci nel match contro il Genoa è stata poi consegnata a Mario Mandzukic che pure in quella partita era nell’undici iniziale. Ricordarsi di tutto è segno di intelligenza perché dagli errori – sempre discutibili – si costruiscono nuove conquiste. Perché prima o poi a San Siro, contro il Milan, Bonucci dovrà pur giocarci. 

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