Higua-va, Higua-resta: i possibili scenari, tra ipotesi e indizi

Higua-va, Higua-resta: siamo ormai nel pieno della finestra invernale di mercato e – nonostante il gol finalmente ritrovato e le varie dichiarazioni dirigenziali – ancora non c’è chiarezza intorno alla permanenza in rossonero del Pipita.

‘LEONARDO FURIOSO’ – Nonostante il suo acquisto coincida probabilmente con l’unico colpo del Milan a gennaio, la presentazione di Paquetá – ieri – è passata in secondo piano nel momento in cui il direttore generale dell’area tecnico-sportiva si è lasciato andare ad uno sfogo – o meglio, ad un incoraggiamento pregno di speranza e un pizzico di delusione – nei confronti di Gonzalo Higuain, il quale al momento non ha rispettato le aspettative estive. L’attaccante argentino – così come tuonato dal brasiliano – deve decidere del suo futuro ma soprattutto del suo presente. Se restare, in primis, e qualora così fosse se comportarsi non solo da professionista, ma da leader e trascinatore. Perché giocare nel Milan resta in ogni caso un privilegio e un onore, così come gli ha ricordato proprio il piccolo neoacquisto rossonero meno di 24 ore fa.

SARRI LOVA – Nonostante l’uscita di Leo lasciasse presagire la fine definitiva delle tarantelle di mercato intorno al nome di Higuain, Marca prima (ieri sera), The Sun poi hanno svelato l’accordo praticamente sancito tra il Pipita e il Chelsea, allenato dal suo ex mister ai tempi del Napoli nonché padre putativo Maurizio Sarri, con il quale ci sarebbero stati contatti telefonici costanti già da prima del trasferimento in rossonero. Quanto possono essere veritiere le voci dei tabloid stranieri? Non si sa. E diventa ancora più difficile trovare una risposta provando ad analizzare i segnali del numero 9 argentino che – tra prestazioni e comportamenti svogliati e nostalgici alternati a reazioni esplosive e attestati di stima e affetto come quelli messi in scena il 29 dicembre a San Siro, in occasione del suo personalissimo ritorno al gol – sta interpretando ormai da tre mesi un ruolo di sfinge indecifrabile. Che però abbia un certo feeling con Sarri non è un segreto; che lo stesso tecnico toscano farebbe carte false per riabbracciarlo, pure. Capricci o desideri personali a parte, resta da capire quanto siano concrete le intenzioni del Chelsea, club che precisamente un anno fa decise – dopo una lunga trattativa – di lasciare a Roma Edin Dzeko per perseguire una policy interna che impedisce di vincolare contrattualmente per più di una stagione (e mezza, in questo caso) un giocatore ultratrentenne. E Higuain all’anagrafe segna “anni 31”.

VIA IL PIPITA: CHI? – Higuain via, chi con la numero 9? Per quanto sia facile fantasticare e invocare il beniamino Patrick Cutrone salvatore della patria, sia Gattuso che Leonardo e Maldini sanno che non sarebbe opportuno, né salutare, addossare il peso dell’attacco di una squadra che ha come obiettivo necessario e obbligato quello di qualificarsi in Champions League sulle spalle di un ragazzo che invece di anni ne ha solamente 21 e che soprattutto – al momento – non detiene ancora le stimmate del bomber affidabile e completo, come lo pareva essere Higuain fino a quel famoso Milan-Juventus. Serve una punta forte, preparata e soprattutto pronta. Ecco perché il nome di Piatek (classe ’95 e scarsissima esperienza internazionale) – anche qualora il Chelsea davvero sborsasse quei 40 milioni di euro per accontentare coach Sarri – non farebbe al caso del Milan. Così come Alvaro Morata che – nonostante il gradimento e la stima del mister milanista – è uno che al momento la porta la vede proprio poco (5 reti in 16 gare di Premier) e che necessita ancor più dell’argentino di coccole e fiducia costante. Inoltre – ragionando nell’immediato, perché i rossoneri avrebbero bisogno di una punta subito e non giugno – il budget a disposizione sarebbe quello a bilancio destinato al riscatto del Pipita: 38 milioni. Una cifra modesta con i tempi (e i prezzi) che corrono, che difficilmente possono garantire a Gennaro Gattuso un attaccante da quarto posto. Ma neanche da nono, considerando che lo stesso Belotti ne vale circa il doppio. La cosa migliore per tutti, soprattutto per il Milan a questo punto, è che rimanga Higuain. Quello vero.

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