Frank & Calha, le scelte obbligate di Rino. Da top l’anno scorso a flop quest’anno

Quel che ancora ci manca per vincere partite come quelle di ieri sera, è sicuramente una mediana più efficace. In alcuni momenti la squadra non è stata in grado di restare corta, ha perso le distanze e ha concesso al Napoli di comandare col palleggio. Fasi brevi fortunatamente ma che potevano essere comunque fatali contro avversari di qualità come gli azzurri.

Lavorare per due difensivamente come fa Kessie sul centro destra, alla lunga logora e l’ivoriano nonostante la solita quantità, è stato uno dei peggiori. È evidente che gli manchi lucidità in certi frangenti. È piuttosto normale considerando i chilometri che percorre e gli strappi offensivi che gli vengono richiesti.

Impreciso come Frank, se non proporzionalmente peggio è stato Calhanoglu. Un’altra serata con più errori che non giocate positive. Ripartenze condotte con la giusta intensità ma con passaggi sbagliati che hanno spazientito San Siro. Alcune palle perse davvero difficili da giustificare. Le aspettative, dopo l’ottimo finale di stagione l’anno scorso, erano parecchio alte ed il turco ha deluso ormai troppe volte.

Le alternative purtroppo non ci sono. Bakayoko e Paquetà stanno facendo bene e forse solo il rientro di Biglia potrà dare respiro al reparto, permettendo a chi sta faticando oggi di potersi esprimere meglio. È una necessità, perché per arrivare quarti bisogna concedere meno e essere più precisi e decisivi negli ultimi 20 metri. Perché se è vero che subiamo meno gol, è altrettanto vero che fatichiamo a farne. Ormai abbiamo imparato che non è abbastanza aver una grande punta per segnare con continuità.

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