Il centrocampo del Milan va bene così. Dopo il quasi certo arrivo di Piatek, che arriverà per sostituire il partente Gonzalo Higuain, Leonardo e Maldini si concentreranno per cercare un esterno offensivo che possa arricchire e dare alternative ad un ruolo chiave nello scacchiere tattico di Gennaro Gattuso. Secondo alcune notizie apprese in giornata da fonti importanti, infatti, i dirigenti rossoneri chiuderanno per il polacco del Genoa e rinforzeranno la squadra con un esterno, mentre non sembra esserci spazio per un’altra operazione in entrata per rinforzare la mediana. Eppure, dando una rapida occhiata ai centrocampisti a disposizione di Gattuso, si evince chiaramente come a questa squadra manchi la qualità in mezzo al campo, ma non tornano nemmeno i conti in relazione alla quantità di centrocampisti presenti in rosa. A dicembre, tra le altre cose, Leonardo aveva garantito che ci sarebbe stato un rinforzo in mediana, oltre a quello previsto per la fase offensiva. Questo prima però dell’imprevista partenza di Higuain che evidentemente, visto l’esborso importante che il Milan dovrà fare per sostituire l’argentino, chiude le porte ad ogni possibile operazione per rinforzare il centrocampo.
Fabregas, Sensi, Duncan, Tielemans, Diawara. Questi e tanti altri sono stati i nomi accostati al Milan in queste settimane, ma tra diktat di Gazidis, restrinzioni dell’Uefa e pochi margini di manovra, resteranno tutte delle suggestioni di mercato. Si fa tanto parlare in questi giorni della maledizione del numero nove, un numero che ha fatto le fortune del Milan per oltre vent’anni con i vari Van Basten, Weah ed Inzaghi che ne hanno dato lustro a suon di gol e giocate eccezionali, ma che, dopo il ritiro di Superpippo nel 2012, è stata una sentenza per tutti quelli che lo hanno indossato, non risparmiando nemmeno un campione del calibro di Gonzalo Higuain. Ma, cosa hanno in comune i vari Pato, Matri, Torres, Destro, Luiz Adriano, Lapadula, Andrè Silva ed Higuian, oltre alla scarsa fortuna in termini di gol con quel numero dietro alle spalle? Semplice, una scarsa assistenza da parte di chi doveva aiutarli a fare gol. Dopo Andrea Pirlo ed in parte Mark Van Bommel, infatti, il Diavolo non ha più potuto contare su centrocampisti all’altezza, ma si è spesso concentrato nell’acquisto di gente tutta muscoli e corsa, fallendo clamorosamente alcune scelte sui centrocampisti di qualità. Dopo le delusioni Montolivo e Locatelli, solo Lucas Biglia a tratti ha fatto vedere buone cose, ma anche l’argentino è un calciatore più di sostanza ed ordine che di qualità e da ultimo passaggio.
Poi i continui infortuni che ne limitano la sua costanza e la sua regolarità in quanto a prestazioni in rossonero e che quest’anno lo hanno bloccato proprio sul più bello e quando stava rendendo al meglio ed era finalmente entrato in condizione. A questo si è aggiunta la tegola Giacomo Bonaventura, non propriamente un centrocampista, ma che Montella e Gattuso avevano trasformato in un’efficacissima mezzala soprattutto dal punto di vista degli inserimenti in fase offensiva. L’ex atalantino, purtroppo, sarà fuori fino all’inizio della prossima stagione, mentre per Biglia se ne riparlerà tra circa un mese, ma ci vorrà ancora più tempo per riaverlo in condizioni dignitose. Restano Kessié e Bakayoko, che stanno facendo anche bene, ma che non possono garantire qualità e geometrie, Bertolacci e Montolivo, non pervenuti però nelle scelte di Gattuso, e José Mauri che non ha mai convinto del tutto. Il nuovo arrivato Paquetà, così come Calhanoglu nel mese di dicembre, sta giocando in questo momenti in posizione di mezzala, ma si capisce che per caratteristiche è un calciatore che ama partire qualche metro più avanti e dà il meglio di sé con un raggio di azione meno vincolato da compiti difensivi. Ergo, il Milan, come ormai da troppo tempo, ha assoluto bisogno di un centrocampista dai piedi buoni e che dia geometria alla squadra, ma a quanto pare sarà un bisogno che resterà tale anche in questa sessione di calciomercato.