Jack Bonaventura, durante l’intervista rilasciata ai microfoni del sito ufficiale del Milan, è tornato a parlare della finale di Supercoppa italiana di due anni fa: “Giocavamo contro una Juventus fortissima e non eravamo noi i favoriti, anzi, eravamo nettamente sfavoriti. Eravamo un po’ preoccupati per la differenza di clima e di fuso orario, tutte cose da assimilare in poche ore, prima della partita. Io e i miei compagni di squadra temevamo di non ambientarci al meglio. Poi, una volta arrivati a Doha, tutto è andato bene. Era un periodo in cui giocavamo bene, avevamo le nostre idee di gioco, avevamo preparato bene la partita. In effetti, non ci limitammo a vincere il trofeo, giocammo molto bene, facemmo un’ottima prestazione. Il mio gol? Da quando Suso aveva iniziato a giocare titolare, avevo studiato e capito il suo modo di giocare, avevo assimilato i tempi di inserimento. In quella stagione, non segnai solo a Doha, su un suo assist, ma anche in altre circostanze. Il rigore? Ero teso, ma non troppo. Sapevo dove e come volevo tirare. Ho mirato l’angolo, ho calciato forte ed è andata bene. Se prima della partita qualcuno mi avesse detto che avremmo vinto noi, non ci avrei creduto. In realtà dopo il rigore di Pasalic, ho provato una grande gioia. È stata una bellissima festa. Io, poi, mi fermai a Doha per le vacanze e, idealmente, continuai a festeggiare. Gedda? È ora di cercare di vincere qualcosa. Bisogna sfruttare questa partita, perché, per il Milan, è importante vincere. Ogni anno il Milan deve ambire a vincere qualcosa“.