Tre piccioni con una fava. E’ quelli che ha raccolto inquesti giorni Il Fatto Quotidiano, ospitando la presa di posizione di Barbara Berlusconi sull’opportunità di giocare la Supercoppa Italiana a Gedda tra otto giorni. Il quotidiano diretto da Marco Travaglio è riuscito a pubblicare un intervento non banale sulla vicenda (primo piccione), ha interpellato l’unica donna manager che abbia ricoperto ruoli di primo piano in società calcistiche (secondo piccione) ed è riuscito pure a far litigare la stessa Berlusconi con altri quotidiani (segnatamente Libero attraverso Renato Farina) e magari col padre. Il punto più importante è stato senz’altro ospitare sulle pagine del Fatto una componente della famiglia Berlusconi, acerrimo nemico di Travaglio.
Quando si parla di Berlusconi non si può non parlare di Milan. Soprattutto perché Barbara è stata interpellata in qualità di ex ad della società rossonera. Le sue parole su Gedda non sono poi state così pungenti o roboanti rispetto a tante dichiarazioni piovute in questo inizio 2019: “Da donna penso che questa partita non doveva essere organizzata in unPaese in cui non c’è rispetto per la condizione femminile. La storia però ci ha insegnato, penso alle Olimpiadi, che boicottare eventi sportivi oramai previstinon è stato mai utile”. Nulla di trascendentale, insomma. Se non fosse che Farina, ex parlamentare in quota Forza Italia, ha tacciato la figlia dell’ex premier di essere “un’altra velina ingrata”. Con tanto di contro-risposta, dove non sono mancati riferimenti alle attività di spionaggio (che videro coinvolto il giornalista di Libero) e la stessa candidatura alla Camera di ormai due legislature fa.
Cosa c’è dietro tutto questo? Diciamo che Libero sostienetesi piuttosto dure, parlando di “alleanza con il nemico giurato del padre” (Travaglio, ndr), di “tradimento” e, soprattutto, di voglia di rivalsa perché a Barbara sarebbe stato tolto il Milan con la vendita a Yonghong Li e l’uscita di scena dalla Fondazione, presieduta dalla figlia dell’ex patron fino allo scorso ottobre. La domanda, quindi, è lecita: Barbara rivuole il Milan? Se così fosse, la strategia comunicativa avrebbe fatto centro per lanciare un messaggio chiaro. Ma nelle famiglie è meglio non metter becco.