“È stato il mio rimpianto più grande. Ha fatto da spartiacque tra Milan e Juve” dirà Galliani qualche anno dopo. 12 gennaio 2012. Una giornata vissuta col fiato in gola. Alle 10, l’a.d. del Milan parte in direzione Londra, dove lo aspettano l’agente di Tevez e i dirigenti del City. Tutto sembra fatto (spuntano anche delle foto di un pranzo insieme), l’argentino è deciso a sposare la causa rossonera. Unico dettaglio: l’affare è legato alla cessione di Pato al Psg. Colpo di scena nel pomeriggio: Pato (o Barbara Berlusconi?) spiazza tutti e decide di rimanere al Milan. Il condor torna a Milano a mani vuote.
Due anni dopo, il 12 gennaio 2014, il Milan di Allegri cade a Sassuolo 4-3, travolto dal poker di un giovane Berardi. Milan avanti 2-0 con Robinho e Balotelli, poi Berardi a valanga. Accorcia Montolivo nel finale. Per Allegri, con il Milan solo a +6 dalla zona retrocessione, è il capolinea: arriverà Clarence Seedorf.
Un giorno che vede intrecciare i destini di Milan e Juventus, poichè Tevez nell’estate 2013 si trasferisce alla Juventus e farà le fortune della Vecchia Signora, mentre Allegri è diventato l’allenatore dei bianconeri dall’estate 2014, vincendo 4 scudetti di fila.
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