E ora si passa “alle cose formali”. È guerra aperta tra il Milan e il suo vecchio ad Marco Fassone, che ha deciso di fare causa alla società rossonera contro il suo licenziamento dello scorso agosto firmato dal nuovo corso del club targato Elliott e dalla presidenza di Paolo Scaroni. Secondo quanto riporta Ansa, mercoledì 19 dicembre, davanti al giudice del lavoro di Milano Luigi Pazienza, si terrà la prima udienza alle ore 11.20 a seguito del ricorso dell’ex amministratore delegato.
Fassone, assistito dall’avvocato Francesco Rotondi dello studio legale LabLaw, sostiene che si trattò di un licenziamento “ritorsivo” e ne chiede, dunque, l’annullamento.
E proprio Rotondi ha parlato a SpazioMilan: “Non sarà un processo breve – dice l’avvocato -, io penso che almeno un paio di udienze ci saranno. A fine ottobre abbiamo depositato il fascicolo di 100 pagine al tribunale. Chiediamo che si accerti l’incostituzionalità del licenziamento e che Fassone torni a essere un dirigente del Milan per ‘giusta causa'”. Un processo che comunque avrà una sentenza in tempi rapidi e che anticipa il primo grado di giudizio.
Ricordiamo che le polemiche erano iniziate lo scorso luglio, quando l’ex ad era stato sollevato, dopo il CdA che aveva allontanato anche il presidente Yonghong Li, “per giusta causa” in cui si parlava di “grave indifferenza e negligenza rispetto a fondamentali interessi della nostra Società e delle risorse in essa impiegate e operanti a favore della medesima e acquistano gravità ancora maggiore tenuto conto dell’elevata qualifica dirigenziale e della posizione apicale da Lei rivestita all’interno della nostra società”.