Rino e Gonzalo ora possono festeggiare. Si, ma grazie a Gigio

“Voglio rivedere l’Higuain del secondo tempo di Frosinone, gli manca solo il gol” ripeteva Gattuso. E Rino aveva ragione. Dopo i fischi del primo tempo, al Pipita è bastato fare quello che sapeva fare meglio e che aveva dimenticato per far tornare il sereno in casa Milan. Ma quanta fatica, quante notti insonni per entrambi, soprattutto per Rino che ha ammesso di essersi calato nei panni di Oronzo Canà con Aristoteles. Stavolta non è servita la ninna nanna dell’allenatore al bomber perché “le camere di Milanello sono troppo piccole per dormire insieme”, ma il supporto psicologico del tecnico è stato fondamentale nella rinascita del Pipita. La conferma arriva dall’argentino: “Il gol è merito del mister, Gattuso mi ha sempre appoggiato, dandomi affetto, stima e rapporto diretto. La prossima partita è la Supercoppa, speriamo di vincere la coppa”. E pazienza se la prossima gara ufficiale sarà contro la Sampdoria in Coppa Italia, la testa del Pipa è già alla Juve. D’altronde è lì, dove si era fermata la sua testa e la sua carriera rossonera, a quella maledetta notte di San Siro. Ora avrà una seconda chance.  

FINALMENTE GONZALO- La palla scaricata in rete con rabbia, il gol, l’esultanza liberatoria (come il gesto di facile interpretazione), le lacrime e l’abbraccio con Gattuso come un figlio che va a ringraziare il padre che l’ha sempre coccolato e finalmente ha ripagato la sua fiducia. Quella fiducia che l’allenatore rossonero non gli hai mai tolto, in campo e fuori. Un abbraccio che testimonia il rapporto simbiotico tra i due: Rino ha bisogno del vero Gonzalo, Gonzalo ha avuto bisogno di Rino. Una vittoria per Gattuso e un gol per il numero 9 che arrivano nel momento migliore: prima della sosta, utile per riflettere sugli errori, ricaricare le pile e brindare al nuovo anno con sorriso e serenità.   

SAN GIGIO- Tutto bello, ma possibile grazie all’eroe della serata, Gigio Donnarumma. Lui che di momenti duri ne sa qualcosa, ha saputo rialzarsi, dimostrando le virtù del campione (che sarà). Anche dietro al riscatto di Gigio, c’è molto di Gattuso. Dopo il derby l’ha recuperato mentalmente, durante il riscaldamento ha scelto di far entrare Gigio con il resto della squadra, non esponendolo ai fischi della curva e il portierone, a suon di miracoli, si è ripreso tutta la stima del pubblico.

Chissà senza quella parata, l’ennesima decisiva in un mese, cosa avremmo potuto raccontare. Sarebbe stata l’ultima in campo per il Pipa e in panchina per Rino? Chi può dirlo. Da gennaio si ricomincia: ma niente scherzi, perché ora si fa sul serio.

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