Il presidente dell’AIA, Marcello Nicchi, ha parlato ai microfoni de Il Mattino: “Quando mi insediai al vertice dell’Associazione Italiana Arbitri, qualcuno mi spiegò che ogni anno in Italia vengono aggrediti 900 nostri iscritti, quasi tutti giovani. Allora, in consiglio federale chiesi se fossimo tutti matti, ma mi fu detto che quello era un dato fisiologico, se si fa il rapporto con le circa 700mila partite giocate. A quel punto, mi sono deciso a cambiare un metodo e un modo di pensare”.
E ancora: “E’ l’undici novembre: torno a casa, vedo Milan-Juventus e rabbrividisco vedendo Higuain che deve essere trattenuto da cinque compagni di squadra mentre tenta di aggredire l’arbitro. Serve una presa di coscienza da parte di tutti i soggetti interessati, a cominciare dalla Federazione, che deve svegliarsi. Con Gravina, Sibilia e Tommasi, stiamo lavorando bene. Ma fino a quando non passerĂ l’idea che chi scavalca una recinzione per rincorrere e picchiare un ragazzino che arbitra merita la galera, sarĂ difficile cambiare le cose“.