Vincenzo Montella, ex mister rossonero, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue dichiarazioni:
Che cosa rimprovero a me stesso? “È stata sbagliata la comunicazione sin dall’estate, creando aspettative altissime sulla squadra. Avrei dovuto tenere un profilo più basso ma è difficile mettersi in contrasto con le direttive della società. Erano arrivati 11 giocatori nuovi e sarebbe servito del tempo per assemblarli al meglio. Invece anch’io ho assecondato i proclami di scudetto dei dirigenti”.
Ha condiviso l’acquisto di tutti i nuovi arrivi?
“Diciamo che ci siamo confrontati su alcuni. Altri li ho trovati ad affare già concluso. Su Bonucci per esempio ho forzato io per il suo ingaggio” .
L’ex ds Mirabelli ha dichiarato di aver trattato Aubameyang, Morata, Benzema e Immobile ma di aver acquistato Kalinic, poi disastroso, su suo input. È vero?
“Arrivammo alla fine della sessione di mercato con poche risorse a disposizione per acquistare un regista e un attaccante. Vero è che fummo vicini a Morata e Batshuayi ma poi con 20 milioni di budget era difficile comprare un centravanti più forte di Kalinic”.
Con il senno di poi si pente di qualche decisione?
“Razionalmente, a mente lucida, sarebbe stato giusto lasciare dopo il primo anno durante il quale vinsi la Supercoppa” .
Gattuso ha puntato l’indice sulla condizione fisica in cui ha trovato la squadra…
«Quest’accusa mi tocca profondamente sinceramente. Nella gara a Benevento, la sua prima gara, i giocatori corsero più degli avversari. Si fa confusione fra distanza percorsa e intensità. Sfido chiunque abbia messo in dubbio il mio lavoro a un confronto pubblico. Ho allenato in Serie A per 5-6 anni e penso di avere più esperienza di chi ha fatto certe affermazioni”.
Gattuso l’ha chiamata?
“No, mi feci vivo io dopo quelle dichiarazioni per digli che stava sbagliando e che aveva esagerato con quelle parole”.
È stato giusto assegnare la fascia a Bonucci?
“Gliel’aveva promessa la società che intendeva puntare su un giocatore del nuovo corso. Per quel che mi riguarda telefonicamente gli dissi che si poteva essere capitani anche senza fascia”.
È più forte questo Milan del suo?
“Giocatori come Kessie e Calhanoglu sono cresciuti. Higuain è un giocatore di valore assoluto. Eppure resto molto legato al Milan: sono grato a Galliani che mi ha dato fiducia e a Fassone che all’inizio della seconda stagione mi ha confermato sulla panchina. Ho rischiato, valorizzando giocatori come Suso e Cutrone e comunque nel mio primo anno la squadra aveva una sua identità. A un certo punto eravamo anche terzi in classifica”.
Abbiati l’ha accusata di non fidarsi di nessuno.
“Considerando la sua intervista forse facevo bene. La verità è che invitavo tutti i membri dello staff alle riunioni tecniche ma lui non si è mai presentato” .
This post was last modified on 5 Dicembre 2018 - 10:50