“Arrivano finalmente le piccole, ora facciamo il filotto” questo era il motivetto di qualche settimana fa. E invece, come ormai consuetudine, il Milan si mangia ancora le mani per i punti persi per strada. Dopo la vittoria convincente contro il Parma c’era chi aveva messo nel mirino anche l’Inter. Ma la realtà dice altro: i rossoneri devono ridimensionare pericolosamente i piani di battaglia, venendo risucchiati al sesto posto, in piena lotta quarto posto (unica nota lieta), che si preannuncia più scoppiettante che mai. Solo 3 punti – e senza Donnarumma potevano esserne due di meno – tra Torino, Bologna, Fiorentina e Frosinone quando la tabella di marcia ne imponeva almeno 10: un ruolino da salvezza, altro che Champions.
BASTA CALCOLI- È appurato che parlare di filotto –quantomeno – porta male. La squadra, sottovalutando gli impegni, è stata assorbita da un vortice di mediocrità, da una stagnazione disarmante, dall’assenza di idee e di grinta, con i giocatori che ormai hanno smesso di seguire la loro guida. Urge una scossa interna, esonero o non. I bonus sono ormai finiti, ogni passo falso d’ora in poi costerà un pezzo di quarto posto e di futuro.
3 PUNTI D’OBBLIGO CON LA SPAL – Inutile dire quanto sia fondamentale tornare alla vittoria contro la SPAL (poi c’è il trittico Genoa-Napoli-Roma), anche se giocare una partita così delicata, in questa situazione, non sarà per nulla scontato. Vincere per non perdere altri punti preziosi per strada ed evitare di rimpiangerli alla fine della corsa, quando questi punti (dilapidati) peseranno e non poco e potrebbero fare la differenza. Una classifica che impone al Milan di cambiare marcia nel girone del ritorno, complice la ripresa delle romane. Roma e Lazio che sembrano aver risolto i loro problemi, mentre – aspetto più preoccupante – il Milan è ancora in alto mare.
CHAMPIONS UGUALE 72- La quota quarto posto nelle ultime due stagione è stata fissata a 72 punti. Tanti sono bastati all’Inter (appaiata alla Lazio) l’anno scorso, stesso punteggio per l’Atalanta due stagioni fa (anche se allora non valeva per l’accesso in Champions League). La Roma, l’anno scorso, dopo 19 giornate era quarta a quota 39. La Lazio, ora al quarto posto a quota 31, se dovesse battere il Torino potrebbe “girare” al massimo a 34. Ecco che altrettanti punti potrebbero non essere sufficienti nel girone di ritorno. Buon per il Milan che, nonostante un girone non all’altezza delle aspettative, ha beneficiato della scarsa continuità delle rivali, altrimenti i punti di distanza sarebbero forse stati già troppi da colmare. Al giro di boa, si preannuncia una volata di 19 giornate mozzafiato che vede le romane e il Milan in prima fila per il quarto posto, senza escludere Sampdoria, Atalanta e Torino nel ruolo di outsider. Ciò significa più avversari, più scontri diretti, meno margine d’errore.