Gonzalo Higuain oggi spegne 31 candeline, ma non sarà certamente dell’umore giusto per festeggiarlo. Questo è uno dei suoi momenti più difficili in carriera. Per lui è l’inizio più balbettante dall’approdo in Italia. Quando era partito piano, come nelle prime due stagioni a Napoli e nella prima alla Juventus, aveva segnato 7 gol nelle prime 15. Comunque più dei 5 con il Milan. Regge parzialmente l’attenuante delle gare saltate per squalifica e infortuni. Dopo lo shock contro la Juventus, che ha lasciato scorie nella sua testa, ci si aspettava un pronto riscatto contro il Dudelange, ma l’atteggiamento è stato quasi indisponente. Contro il Torino, dove a mancare è stato proprio il gol, lui ha sparato ancora a salve.
DISPERATO BISOGNO DEL VERO PIPITA – Gattuso l’ha difeso pubblicamente in conferenza stampa (“Higuain non sarà mai un problema”), ma il rischio è che questo possa realmente diventarlo. Il problema alla schiena lo sta condizionando non solo fisicamente, ma anche logorando mentalmente, perché non riesce a esprimersi come vuole. Forse il vero Higuain (quello fisicamente e mentalmente al top) avrebbe saltato Nkoulou invece di tirargli addosso (nella conclusione rivista al VAR). Così come il vero Higuain (ricordate l’assist all’esordio a San Siro contro la Roma?) avrebbe servito Suso e Cutrone in due limpide occasioni invece di sprecare, accecato dalla smania di interrompere il suo digiuno. Smentendo di fatto quello che aveva detto Gattuso il giorno prima, ovvero che il numero 9 deve mettersi al servizio della squadra e la squadra aiuterà lui.
ASSIST DA LEO – Se i tifosi hanno accolto con delusione l’annuncio di Leonardo su Ibra, in cuor suo il Pipita sarà stato sollevato. Nel girone di ritorno la sua stella non sarà oscurata da quella dello svedese, che avrebbe preso tutte le copertine. In campo e fuori, considerato che il ritorno di Zlatan avrebbe addirittura messo in discussione la sua titolarità.
Il Milan vive un paradosso, poiché, fino alla trasferta di Udine, la difesa era sul banco degli imputati e l’attacco aveva salvato la panchina di Gattuso. Mentre ora che, in condizioni disperate, il tecnico calabrese ha trovato le certezze dietro, è invece l’attacco a stentare.
Criticare un giocatore come Higuain sarebbe controproducente, perché è un ragazzo emotivamente fragile. Il tempo e gli uomini per concedere una pausa al Pipita non ci sono, ma servirebbero relativamente, perché nel suo caso non c’è cura migliore del gol. E il calendario strizza l’occhio: ci sono Bologna, Frosinone e Spal nelle prossime quattro.
This post was last modified on 10 Dicembre 2018 - 16:11