Alla vigilia del match di domani sera contro la SPAL, il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, ha parlato in conferenza stampa a Milanello, tornando innanzitutto sulle vicende di Inter-Napoli: “Sono d’accordo con quanto ha detto Ancelotti sul fatto che sia giusto fermarsi, ma bisogna considerare che chi fa questi cori sono quattro imbecilli e non tutto lo stadio. Succede anche con le frasi sull’Heysel, su Scirea, su Superga: è un problema e bisogna portare rispetto per tutte le persone. Ritirare la squadra? Direi di sì, bisogna avere il coraggio di fare scelte importanti, ma questo è un problema anche di altri paesi, dove vedo ad esempio tirare le banane. Non bisogna dare la colpa a tutto lo stadio, i tifosi devono essere bravi ad isolarli e magari applaudire quando qualcuno fischia. Quelli di San Siro secondo me non erano “buu” di razzisti, ma “buu” di quattro imbecilli e basta.
Relativamente al momento del Milan, Gattuso ha affermato: “Siamo una famiglia, arrivano gli spifferi ma noi dobbiamo farne entrare il meno possibile. Sicuramente c’è tanta delusione per quanto fatto in questo dicembre disastroso, abbiamo sistemato la difesa ed ora non riusciamo a fare gol. A Frosinone l’arrabbiatura più grande è stata l’approccio alla partita. Vincendo domani giriamo a 31 punti e negli ultimi 7-8 anni solo una volta il Milan ha girato con una media così. Dobbiamo trovare tranquillità, abbiamo fallito due match point ma sento troppo pessimismo. Adesso bisogna essere lucidi, perchè la preoccupazione ci fa mancare qualità davanti. Abbiamo il dovere di dare qualcosa in più, spero che domani la squadra possa fare bene: ma domani non mi interessa la prestazione, mi interessa solo vincere a tutti i costi. Non voglio vedere una squadra molle, voglio rivedere la squadra con la bava alla bocca come contro la Lazio. Potevamo fare qualcosa in più contro Bologna e Torino ed è quello il rammarico più grande; certamente abbiamo avuto anche un’involuzione tecnico-tattica dopo gli infortuni di Biglia e Bonaventura e oggi c’è troppa confusione nella testa dei ragazzi, perchè dobbiamo cambiare sempre la disposizione. Abbiamo tanti stimoli, il nostro “scudetto” è il quarto posto e siamo a tre punti, dobbiamo arrivarci in Primavera a pochi punti. Dobbiamo migliorare sui calci d’angolo, stiamo ruotando i tiratori ma non li stiamo sfruttando al massimo”.
Inevitabili le domande sul suo futuro e sul rischio esonero: “Dal primo di luglio sento dire che deve arrivare un nuovo allenatore, ma i giocatori devono solo pensare a dare il massimo perchè dai dirigenti sento fiducia anche se so che devono arrivare i risultati. Da parte mia c’è grandissima voglia di continuare il percorso con questi ragazzi, in questo momento non penso al mio futuro. So da dove sono partito e che nella mia vita nessuno mi ha regalato niente. Questo mi porta forse ad assumermi troppe responsabilità, non so se è un difetto ma chi mi conosce bene sa che per le persone che mi stanno vicine mi butterei nel fuoco. Porto rispetto per tutti, ma non faccio caso a quello che dice la gente. Il momento peggiore della mia esperienza al Milan non è questo: le partite contro Verona, Benevento e Atalanta dello scorso anno sono state peggiori. Oggi abbiamo problemi solo nel fare gol. Parlo ogni giorno con Maldini e Leonardo e ci diciamo sempre le cose con grande onestà: sento la vicinanza da parte loro, ma certamente le voci sul mercato e sull’allenatore rendono tutto più difficile. Presa di posizione della società? Nessuno mi ha dato ultimatum, anzi la società mi ha sempre detto di continuare a lavorare senza sentire queste voci
Così Ringhio, invece, sui singoli: “La stagione di Donnarumma è positiva, per l’età che ha è un fenomeno e sta dimostrando di essere uno dei portieri più forti al mondo. Troppo spesso viene giudicato in modo errato, noi ce lo teniamo stretto. Suso lo proviamo oggi, ha ancora un po’ di fastidio e lo valutiamo. Higuain? Voglio vederlo come nel secondo tempo di Frosinone, che saltava l’uomo: le palle gol si possono sbagliare, soprattutto quando sei nervoso . Non voglio parlare della cessione, sono cose che riguardano lui e il suo entourage: noi abbiamo bisogno di lui e finchè sarà qua ce lo teniamo. Nelle ultime due stagioni alla Juventus faceva meno dribbling e toccava meno palloni di quest’anno: quello che gli manca qui è il gol. Ogni giorno sento dire che va via, ma dalle parole che ci siamo detti io penso che rimarrà qua. Calhanoglu non si nasconde, pur quando sbaglia chiede sempre la palla per assumersi responsabilità. Non è solo lui che sta rendendo al si sotto delle possibilità, ma per me lui è un giocatore fondamentale ed è per questo che avrà sempre la mia fiducia. Conti titolare? Non ha i novanta minuti nelle gambe quindi non può ancora giocare dal primo minuto, deve entrare gradualmente ma la strada è quella giusta. Caldara torna a febbraio, Biglia a fine gennaio, Strinic dopo la sosta; Borini e Bertolacci sono a disposizione per domani”.
This post was last modified on 28 Dicembre 2018 - 16:15